Politica

41 bis in Sardegna, Todde incontra Nordio: «Nessuna decisione definitiva dal Ministero» Il meeting a Roma per chiarire la situazione legata al possibile arrivo nell'isola di 92 detenuti

Missione a Roma per la presidente Alessandra Todde. Sul tavolo la questione dell’arrivo in Sardegna, più precisamente nella nuova ala del carcere di Uta, di detenuti legati al fenomeno mafioso destinati a scontare la propria pena in regime di 41bis. Una situazione che aveva fatto scattare l’allarme nelle scors settimane, non solo da parte della politica.

Le parole

Nella giornata di ieri, martedì 16 settembre, la presidente della Regione ha così incontrato il ministro della Giustizia Carlo Nordio. Un meeting che Todde ha definito «costruttivo».  «Ho condiviso le legittime preoccupazioni della nostra Regione – ha affermato Todde attraverso i canali ufficiali – La Sardegna, già individuata come area a rischio di insediamento mafioso, non può essere esposta a scelte che potrebbero favorire il radicamento della criminalità organizzata e generare gravi conseguenze sul piano della sicurezza, della sanità, dell’economia e della coesione sociale».

I dubbi però permangono in attesa di comprendere le mosse del Governo, malgrado le rassicurazioni.  «Abbiamo gettato le basi per un dialogo continuativo e trasparente tra Regione e Ministero – ha affermato Todde – Dal Ministro ho avuto rassicurazioni che, allo stato attuale, non è stata presa alcuna decisione definitiva e che la Regione sarà costantemente informata su ogni sviluppo relativo alla collocazione dei detenuti al 41-bis. La Sardegna – ha concluso – non deve essere considerata terreno di sperimentazioni pericolose. Su questo punto continuerò a vigilare e a garantire il massimo impegno della Regione».


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