
Uno scorcio del chiostro dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano
In un tempo segnato da incertezze globali, conflitti irrisolti, precarietà economica e fragilità relazionali, il tema della speranza si fa sempre più centrale. Proprio alla speranza Papa Francesco ha dedicato il Giubileo del 2025, come possibilità di rinascita spirituale e sociale. In questo contesto si inserisce la 101ª Giornata nazionale per l’Università Cattolica del Sacro Cuore, che si celebrerà sabato 4 maggio 2025 con il tema “Università, laboratorio di speranza”.
Il messaggio della Conferenza Episcopale Italiana sottolinea il ruolo strategico dell’Ateneo come punto di riferimento non solo accademico, ma anche culturale, sociale e spirituale. Un ruolo tanto più necessario oggi, in un’epoca in cui — osserva la CEI — serve «non una speranza effimera e illusoria», ma visioni di ampio respiro, capaci di dare solidità alle nuove generazioni.
«Di segni di speranza hanno bisogno anche coloro che in sé stessi la rappresentano: i giovani», scrive il Papa nella bolla giubilare Spes non confundit. Un monito forte, raccolto dall’Università Cattolica, che — nella visione dei vescovi italiani — deve rafforzare la sua missione educativa al servizio della persona e del bene comune.
Non è un caso, ricordano i vescovi, che l’Ateneo sia stato affidato alla custodia del Sacro Cuore. Il recente richiamo di Papa Francesco nell’enciclica Dilexit nos (24 ottobre 2024) rinnova il valore spirituale e sociale del Cuore di Cristo come fonte di amore, guarigione e fraternità. «Solo un cuore rinnovato e illuminato dalla sapienza divina può rianimare la speranza», si legge nel messaggio CEI.
Con 12 Facoltà, oltre 120 corsi di laurea e una vasta offerta post-laurea, l’Università Cattolica si conferma una risorsa fondamentale nella missione educativa della Chiesa. La CEI sottolinea l’importanza dei processi di innovazione, internazionalizzazione e impegno sociale — ciò che viene definito come “terza missione” — per rispondere alle sfide contemporanee, dall’intelligenza artificiale alle emergenze ambientali, dalle diseguaglianze sociali alla pace tra i popoli.
Di particolare rilievo è l’iniziativa promossa dalla rettrice Elena Beccalli, che propone di mettere al centro dell’attenzione accademica e culturale il Continente africano, con le sue sfide ma anche con le sue grandi potenzialità. La CEI definisce questa attenzione una scelta strategica, che fa della Cattolica un «volano di speranza» per un territorio cruciale per il futuro dell’umanità.
La Giornata nazionale è anche occasione per valorizzare le tante iniziative promosse dall’Ateneo in vista del Giubileo: convegni, giornate di studio, pubblicazioni e percorsi formativi che aiutano a leggere il presente con occhi nuovi. È una vera e propria “mappa della speranza”, utile anche per le attività pastorali e per l’animazione del dibattito pubblico.
Per i vescovi italiani, l’Università Cattolica continua a essere «un laboratorio di speranza», una realtà che educa alla verità, alla solidarietà e alla bellezza del sapere condiviso. Una missione più che mai urgente, nel tempo del disincanto, per formare uomini e donne capaci di dare senso alla propria vita e di mettersi a servizio della società con passione e competenza.
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