
Con decreto del Dicastero per la cultura e l’educazione della Santa Sede il professor monsignor Giovanni Ligas, sacerdote della nostra diocesi, è stato nominato nuovo Preside della Pontifica Facoltà teologica della Sardegna. Rimarrà in carica per il triennio 2025-2028 e subentra, in questo prestigioso incarico, all’attuale vescovo di Iglesias monsignor Mario Farci.
Monsignor Ligas, come ha accolto questa nomina?
Ho accolto la nomina con gratitudine e riconoscenza per la fiducia che mi è stata data dal Consiglio di Facoltà, dal Dicastero per la cultura e l’educazione e dalla Conferenza episcopale sarda, presieduta da monsignor Antonello Mura, Gran Cancelliere. Allo stesso tempo sento il peso della responsabilità che mi attende. Il nostro arcivescovo, monsignor Giuseppe Baturi, ha detto che mi è stato affidato un tesoro prezioso e ciò mi spinge al massimo impegno nell’esercitare questo compito a servizio della Chiesa. Inoltre, questo è un tempo particolare perché si avvicina il centenario dell’istituzione della Facoltà Teologica.
La facoltà è sempre più centrale nel panorama culturale regionale. Come si svilupperà questo rapporto sotto la sua presidenza?
Questa centralità è stata acquisita con il passare degli anni, grazie alle iniziative e al lavoro dei presidi che mi hanno preceduto e così pure per la dedizione e l’impegno dei docenti. La comunità accademica, che sostiene la vita culturale e le attività di docenza e di ricerca scientifica, si è rinnovata. Prima il corpo docente era costituito in gran parte dai Padri Gesuiti ora è formato soprattutto da vari sacerdoti provenienti dal clero secolare e regolare. La Facoltà continuerà ad essere centro di promozione della «scienza teologica», anche in rapporto al contesto culturale e sociale dell’isola.
L’apertura ai laici accanto ai futuri preti da i suoi frutti. Come proseguirà l’attività accademica della facoltà?
La Facoltà cura la formazione teologica dei seminaristi, dei religiosi e delle religiose, dei laici e delle laiche. È una proposta formativa aperta a tutti. Innanzitutto essa rivolge la sua azione alla formazione qualificata dei futuri presbiteri della Sardegna, offrendo corsi nei tre cicli di baccalaureato, licenza e dottorato in Teologia. Al contempo promuove le varie forme di ministerialità laicale a servizio della Chiesa locale e della sua azione pastorale. Molti laici hanno conseguito il titolo accademico per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole.
di Antonio Lorrai
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