Una famiglia affidataria (fonte: https://www.aibi.it/ita)
Da anni in prima linea per offrire affetto, sostegno e un futuro ai minori privi di cure genitoriali. È l’impegno dell’associazione Ai.Bi – Amici dei Bambini, punto di riferimento in Sardegna per l’adozione internazionale e, sempre più, per l’affido familiare.
A guidare le attività sul territorio è Alessandro Cuboni, responsabile della sede regionale, che da qualche mese ha promosso il progetto “Un Affetto in più”, in collaborazione con il Comune di Quartu Sant’Elena. Un’iniziativa che nasce dall’ascolto delle esigenze del territorio e punta a costruire una rete sempre più ampia di famiglie affidatarie. «Abbiamo adattato – spiega Cuboni – un modello consolidato a livello nazionale al contesto locale avviando una campagna di sensibilizzazione grazie anche allo spazio Michelangelo Pira, che ci accoglie, con eventi informativi sia online sia in presenza che hanno coinvolto una quarantina di famiglie desiderose di intraprendere questo percorso».
Quest’ultimo è portato avanti grazie a un’équipe di professionisti, tra cui Marcella Griva, psicologa e consulente dell’associazione, che nell’ambito del progetto sull’affido ha guidato gli incontri preliminari e informativi per sensibilizzare sull’importanza di questo strumento. «Si tratta – spiega la Griva – di una misura temporanea di protezione dell’infanzia, attivata quando i genitori si trovano in difficoltà. Le famiglie affidatarie offrono un supporto concreto in una fase delicata della vita dei bambini».
L’obiettivo a medio termine è ambizioso: creare una rete stabile, capace di rispondere in modo continuo alle richieste del territorio. Da settembre, inoltre, potrebbe partire una fase sperimentale in cui Ai.Bi collaborerà con il Comune anche nella valutazione delle famiglie affidatarie.
Parallelamente all’affido, l’associazione continua a essere in prima linea nell’adozione internazionale.
di Maria Chiara Cugusi
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