La protesta

Arst, terzo sciopero: senza risposte la protesta si allargherà Sabato 26 luglio nuova astensione: Orsa Tpl denuncia 21 criticità ignorate dalla dirigenza Arst

Un mezzo dell’Arst (foto Ansa)

Lo sciopero dei dipendenti Arst è confermato per sabato 26 luglio, con un’astensione dal lavoro per l’intera giornata. Si tratta della terza mobilitazione in pochi mesi, segno di un malessere profondo all’interno dell’azienda di trasporto pubblico sardo.

A proclamare l’iniziativa è il sindacato Orsa Tpl, che denuncia una lunga lista di criticità mai affrontate dalla dirigenza. Ben 21 segnalazioni ufficiali sono rimaste senza risposta. Le condizioni dei depositi, dei locali di sosta e degli ambienti di lavoro continuano a essere giudicate precarie. Non si è aperto alcun confronto sulla piattaforma integrativa aziendale, ferma da oltre dieci anni, mentre i lavoratori attendono ancora un aggiornamento su istituti fondamentali come i buoni pasto.

Tra le lamentele anche turni giudicati insostenibili, in particolare per i part-time, una comunicazione interna ormai deteriorata e il blocco di salari e indennità del personale ferroviario e metro-tranviario, nonostante l’aumento delle responsabilità.

Il sindacato fa sapere che, finora, ha cercato di limitare gli scioperi al sabato per ridurre il disagio a pendolari e studenti, ma se l’azienda continuerà a ignorare le richieste, la protesta si sposterà anche in altri giorni, con ricadute più pesanti sull’utenza.


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