Politica

Scontro tra Regione Sardegna e Stato su agrivoltaico: la parola alla Consulta La Giunta Todde impugna i decreti del Mase: «Violate le nostre competenze su ambiente e territorio»

Nuovo fronte di scontro tra la Regione Sardegna e lo Stato. Stavolta il conflitto arriva alla Corte Costituzionale e riguarda le autorizzazioni ambientali rilasciate dal Ministero dell’Ambiente per tre impianti agrivoltaici da realizzare in 200 ettari nei comuni di Siamaggiore, Solarussa, Tramatza, Zeddiani e Zerfaliu.

Secondo la Giunta regionale guidata da Alessandra Todde, il Ministero avrebbe ignorato deliberatamente la legge regionale 20/2024, che definisce le aree idonee per l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Il Mase avrebbe concesso valutazioni d’impatto ambientale positive, escludendo a priori l’applicazione della norma sarda e ritenendola inapplicabile.

La Regione contesta duramente l’operato ministeriale, accusandolo di esautorare le competenze statutarie della Sardegna in materia di urbanistica, edilizia, paesaggio, agricoltura ed energia. «Il Ministero – si legge nella nota – ha anticipato un giudizio di legittimità che spetta alla Corte Costituzionale, disapplicando una legge vigente».

L’assessora all’Ambiente Rosanna Laconi, insieme alla presidente Todde, ha dato mandato all’Avvocatura regionale per promuovere il ricorso: obiettivo, far riconoscere alla Regione la piena facoltà di definire le aree idonee e ottenere l’annullamento dei decreti ministeriali.


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