L'intervista

Giubileo delle persone con disabilità, l’impegno della diocesi di Cagliari Il viaggio a Roma e le iniziative a Cagliari, il racconto di don Vittorio Quaranta

Un momento dell’incontro a Cagliari | Foto Carla Picciau

La Chiesa diocesana in cammino insieme alle persone con disabilità, per accompagnarle verso l’autonomia. Un impegno rafforzatosi grazie alla creazione dell’Ufficio diocesano per la pastorale a vantaggio delle persone con disabilità, che ha visto in questi giorni la partecipazione al Giubileo della disabilità a Roma e l’organizzazione dell’evento giubilare diocesano «Insieme alle persone con disabilità».

Un cammino esistenziale

«Il Giubileo è un cammino – spiega il direttore dell’Ufficio don Vittorio Quaranta – non solo fisico ma anche esistenziale, e questo riguarda anche le persone con disabilità che devono sempre più essere capaci di autodeterminarsi. Il grande errore fatto in passato è che troppo spesso sono stati gli altri a decidere per loro, soprattutto nel caso delle disabilità intellettive. Si tratta invece di recuperare la loro dignità nel poter decidere per se stessi, per sentirsi tutti parte integrante e protagonisti della comunità e impegnati attivamente». Allo stesso tempo «anche la Chiesa – sottolinea don Quaranta – deve camminare per liberarsi di alcuni stigma, come la visione assistenzialista, e acquisire una maggiore conoscenza del mondo della disabilità». Dunque il convegno «Noi pellegrini di speranza», nell’ambito del Giubileo a Roma «è servito – continua il direttore – proprio a dare questa immagine di cammino in cui coniugare diversi aspetti, fra i quali l’arte, la musica, il teatro, la cinematografia, il mondo della legislazione (con il decreto sul progetto di vita) e della tecnologia, ambiti nei quali è possibile promuovere un ruolo attivo». Due le prospettive emerse dal Giubileo. «Quella di costruire reti – afferma don Quaranta – per sostenere il mondo della fragilità e quella dell’ascolto: non basta sentire, bisogna ascoltare, ovvero comprendere profondamente il punto di vista e le esigenze dell’altro, e vedere come dare risposte con azioni concrete e significative».

Un percorso di liberazione

Il tema del cammino al centro anche del Giubileo diocesano sulla disabilità, che vede oggi (ieri, ndr) il pellegrinaggio dal Parco di Monte Claro alla cappella del Seminario regionale, con la messa celebrata dall’arcivescovo monsignor Giuseppe Baturi. Una giornata ricca di segni, come la piccola croce consegnata a ognuno dei partecipanti e realizzata con il legno delle barche dei profughi. «Un segno di quella speranza – continua il direttore – che, nonostante le tempeste, alla luce della fede consente di raggiungere la meta, in un percorso di liberazione». Un’iniziativa organizzata grazie all’équipe diocesana impegnata a sensibilizzare tutta la comunità sul tema dell’inclusione delle persone con disabilità, «partendo dalla domanda – conclude don Quaranta – su quanto noi ascoltiamo il loro grido, spesso silenzioso, nei nostri luoghi, liturgie, dinamiche di vita comunitaria, interrogandoci se questi sono accessibili». Il bilancio dell’impegno svolto finora è quindi positivo grazie alla creazione di una rete, anche con gli altri uffici pastorali, associazioni e realtà del territorio.

Maria Chiara Cugusi (Articolo apparso su Kalaritana Avvenire del 4 maggio)


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