Presentato a Cagliari il Rapporto immigrazione Caritas e Migrantes Tra i temi emersi, la cittadinanza e la valorizzazione del fenomeno come risorsa

L’arcivescovo mons. Giuseppe Baturi, Enrico Porru e Simone Varisco stamattina durante la presentazione

Poco più di 5 milioni i cittadini stranieri residenti in Italia, circa 52 mila quelli residenti in Sardegna, che si conferma al di sotto dell’incidenza nazionale (poco più del 3% della popolazione totale, contro il circa 9% nazionale). Sono alcuni dei dati contenuti nel XXXIII Rapporto immigrazione Caritas e Migrantes “Popoli in cammino”, presentato stamattina nella Sala Benedetto XVI della Curia arcivescovile, su iniziativa dell’Ufficio diocesano Migrantes in collaborazione con la Caritas diocesana.

Uno strumento, quello del Rapporto, che si è sempre più evoluto, come richiamato dall’arcivescovo mons. Giuseppe Baturi, riflettendo l’evoluzione nella percezione del fenomeno della mobilità umana: da analisi statistica a motivo di riflessione e di coinvolgimento. «La cura delle persone – ha detto mons. Baturi –  inizia dalla conoscenza e la conoscenza è parte della cura». Quest’ultima «comprende la necessità di conoscere la realtà e smentire le non verità». «Un fenomeno così bello e grande – ha aggiunto – ha bisogno di mettere insieme più sguardi per superare una logica di emergenza». L’immigrazione «è la realtà del nostro popolo in dialogo con tutti i popoli» e l’integrazione non deve essere assimilazione, ma promozione. Infine, la necessità di sviluppare un racconto positivo del fenomeno. «Noi come Chiesa – ha detto l’arcivescovo – abbiamo la capacità di parlare al cuore della gente».

Il direttore dell’Ufficio diocesano Migrantes Enrico Porru ha ricordato come i migranti ci pongono una sfida e una riflessione su quanto la nostra società sia in grado di «cogliere l’opportunità insita nell’accoglienza».

La presenza straniera nell’Isola si concentra soprattutto a Cagliari, con poco più di 16 mila cittadini stranieri e un’incidenza che supera l’11% della popolazione nel suo complesso. Interessanti anche le nazionalità più rappresentate: pur con una significativa presenza di cittadini romeni, sono soprattutto filippini, ucraini e senegalesi a costituire le comunità più numerose. Degna di nota anche la presenza di alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole: 5.880 a livello regionale, di cui 2.531 a Cagliari, nell’anno scolastico 2022/2023, il 3% circa degli alunni totali. È la percentuale più bassa fra tutte le regioni, anche se in lieve aumento di anno in anno.

«Un numero da anni stabile o in lieve aumento – spiega Simone Varisco, curatore del Rapporto – che ci dimostra come questa presenza costituisca un fenomeno che la politica potrebbe e dovrebbe gestire al meglio. A cominciare dal riconoscimento di una cittadinanza che non può essere intesa soltanto come civile. Pure senza negare gli aspetti critici dell’immigrazione, sarebbe il caso di soffermarsi anche su quelli che la rendono una risorsa, dal punto di vista umano, economico, demografico e culturale».

Un impegno, quello della Chiesa sull’accoglienza, portato avanti in sinergia tra le due pastorali Caritas e Migrantes, come ricordato da Marcello Porceddu della Caritas diocesana di Cagliari, che ha sottolineato come si tratti di un’azione portata avanti in corresponsabilità e sussidiarietà, ponendosi accanto al migrante, in modo da camminare insieme, con una funzione pedagogica.


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