L'assalto

Assalto al portavalori in Toscana, il commando sgominato in Sardegna Disposte undici custodie cautelari in carcere dal Tribunale di Livorno tra Ogliastra, Nuorese, Pisa e Bologna

Un momento dell’assalto | Foto Ansa/Carabinieri Livorno

È scattata nella notte e ha portato a nove arresti in Ogliastra e nel Nuorese l’operazione dei carabinieri che ha sgominato la banda dell’assalto al portavalori del 28 marzo scorso in Toscana. Su richiesta della Procura alla Repubblica al Tribunale di Livorno, questa mattina le forze dell’ordine hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per coloro che sarebbero i componenti del commando il cui assalto aveva fruttato, secondo le ricostruzioni, oltre tre milioni di euro di bottino.

I fatti 

Il colpo era avvenuto nella sera del 28 marzo lungo la strada statale Aurelia, nel territorio del comune di San Vincenzo, in provincia di Livorno. Il commando aveva studiato le dinamiche di quello che sarebbe divenuto un colpo importante, rubando alcune macchine e due van che sarebbero poi stati utilizzati rispettivamente per la fuga – insieme a un’altra vettura sottratta nei momenti concitati del colpo – e per bloccare la strada ai due furgoni portavalori della Battistelli che trasportavano pensioni verso la Maremma. Alcuni video registrati dai passanti avevano registrato il momento, con le parole utilizzate e l’accento che avevano fatto pensare quasi subito che la pista principale da seguire fosse sull’isola.

Le indagini

Così sono iniziate le operazioni da parte del Nucleo investigativo di Livorno, che con la collaborazione di differenti reparti – R.O.S., GIS – Gruppo Intervento Speciale, 1° Reggimento Paracadutisti “Tuscania”, Squadroni Eliportati “Cacciatori Sardegna e Sicilia”, Nuclei Elicotteri di Pisa ed Elmas, SOS dei Battaglioni Toscana e Sardegna, Nucleo Cinofili di Firenze – ha portato questa mattina a nove arresti tra Ollollai,  Irgoli, Ottana, Jerzu, Girasole, Barisardo, Villanovastrisaili e Olzai. Due custodie cautelari in carcere sono state disposte anche a Pisa e Bologna, dove avrebbero operato due uomini sardi. Durante le indagini, gli inquirenti avrebbero accertato relazioni e attività degli indagati, che all’interno della banda avrebbero differenti ruoli operativi, tra esecutori materiali ed esperti logistici. Le accuse per chi è stato condotto in carcere – tutti tra i 33 e i 54 anni – a vario titolo sono di rapina pluriaggravata, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da guerra, esplosivi, furto aggravato e ricettazione.


Scopri di più da Kalaritana Media

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.