
Un’ambulanza impegnata nel soccorso al mare
Spiagge affollate e postazioni del 118 ancora deserte: è questa la paradossale fotografia della Sardegna a meno di 48 ore dall’avvio ufficiale del servizio di emergenza estiva nelle località balneari. Nonostante l’alta stagione sia già iniziata, Areus – l’Agenzia regionale per l’emergenza urgenza – non ha ancora affidato la gestione dei presìdi costieri.
Il bando, rivolto a cooperative sociali e associazioni di volontariato, era stato pubblicato lo scorso 15 maggio sulla base della delibera del commissario Angelo Maria Serusi. I termini per partecipare sono scaduti il 25 maggio, ma da allora nessuna assegnazione formale è stata comunicata.
Le postazioni da attivare, in convenzione e per 24 ore su 24, sono quasi venti: da Villasimius a Santa Teresa Gallura, da Domus De Maria a Porto Rotondo, passando per località ad altissima affluenza turistica come San Teodoro, Costa Rei e Platamona.
Il tempo stringe e le incertezze preoccupano gli addetti ai lavori. Le organizzazioni che dovrebbero assicurare il servizio lamentano la mancanza di comunicazioni ufficiali e segnalano l’impossibilità di attivarsi all’ultimo minuto: occorre assumere personale, trovare ambulanze e alloggi, spesso in aree dove il mercato immobiliare stagionale è già saturo.
Intanto, migliaia di bagnanti si riversano sulle spiagge senza sapere che, in caso d’emergenza, potrebbero non trovare soccorritori pronti a intervenire.
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