
Un’imbarcazione della Guardia Costiera
Parte domani (oggi, ndr) la campagna «Mare sicuro» della Guardia Costiera. «L’iniziativa – dice Andrea Fioravanti, Capo Reparto Operativo Direzione Marittima Cagliari – vede impegnate, cadenza quotidiana, dal 16 di giugno sino al 21 di settembre, le squadre composte dai militari della Capitaneria di Porto, nel pattugliamento dei litorali, sia terrestre, quindi spiagge, sia con i mezzi navali lungo i 950 chilometri di costa sotto la giurisdizione della Direzione Marittima di Cagliari». Una costa molto vasta che si estende da Porto Tangone, a nord di Bosa, passando per il Sud Sardegna e risalire verso Capo Monte Santu, limite meridionale del Golfo di Orosei. Le attività condotte dalla Capitaneria di Porto consentono un’importante opera di prevenzione per cercare di scongiurare comportamenti pericolosi, salvarugardando la sicurezza alla balneazione.
La prevenzione non esula dalle responsabilità personali nel seguire le regole, dalla bandiera rossa alle dotazioni di sicurezza a bordo di imbarcazioni.
Durante la stagione balneare c’è un’intensa antropizzazione delle spiagge e una maggiore presenza di unità navali da diporto. Ci sono però regole di pacifica convivenza, elencate da un’ordinanza di sicurezza balneare che, per ogni circondario marittimo, ricalca i principi fondamentali alla base di un comportamento corretto da parte di tutti. I bagnanti, per primi, devono osservare queste regole, evitando scelte scorrette, come l’inosservanza delle bandiere: ad esempio la bandiera rossa indica una balneazione pericolosa.
Altre indicazioni?
Ci sono condizioni personali da verificare prima entrare in acqua: essere in perfette condizioni fisiche, ricordare di segnalarsi se si supera la zona della balneazione, 200 metri dalla spiaggia, non fare il bagno in località dove è vietato, ad esempio in corrispondenza dei porti e nelle zone interdette, segnalate da apposita cartellonistica, dove potrebbero esserci problemi di inquinamento. Il suggerimento è quello di rimanere all’interno della fascia di 200 metri, destinata alla balneazione opportunamente segnalata e dove non devono entrare né unità da diporto né altre di qualunque tipo.
Rispetto reciproco tra bagnante all’interno di 200 metri, dove le unità navali non devono invadere la zona riservata alla balneazione
È fondamentale intraprendere una navigazione corretta e quindi controllare che ci sia carburante sufficiente per il rientro, verificando la presenza di tutte le attrezzature a bordo, dei dispositivi di sicurezza e non trasportare un numero di persone superiore a quello per cui l’imbarcazione è omologata, rispettando le regole alla base della pacifica convivenza.
Il vostro è un impegno in ogni momento ci sia bisogno.
Il nostro impegno è quotidiano, 365 giorni all’anno, 24 ore su 24. I nostri uffici marittimi sono strutturati con sale operative attive giorno e notte, presidiate da militari professionisti, che effettuano ascolto radio continuo e raccolgono le segnalazioni di emergenza in qualsiasi modo arrivino. Ricordiamo l’importanza del numero di emergenza 112, dal quale la chiamata viene smistata alla nostra centrale operativa oppure il 1530, il famoso «Numero blu», per l’emergenza in mare.
Un ultimo aspetto riguarda la polizia marittima, altro ambito di competenza della Guardia Costiera.
La stagione balneare è il culmine delle attività: durante tutto l’anno svolgiamo servizi di polizia marittima e, nello stesso tempo, di vigilanza pesca, ai beni archeologici sommersi e vigilanza ambientale. Da ricordare l’attività svolta in aree marine protette come quelle del Sinis-Mal di Ventre a Oristano, Capo Carbonara a Villasimius, alle quali si è recentemente aggiunta Capo Spartivento.
Roberto Comparetti (Articolo pubblicato su Kalaritana Avvenire del 15 giugno)
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