
Il vertice in Consiglio regionale (foto Ansa)
La dermatite nodulare bovina è la nuova emergenza che scuote la Sardegna. Dopo i primi focolai a Orani e Orotelli, nel Nuorese, il virus – mai riscontrato prima in Europa – ha attraversato il Tirreno, con un nuovo caso segnalato anche in Lombardia.
La questione è stata affrontata oggi in Consiglio regionale, in una seduta congiunta delle commissioni Agricoltura e Sanità. Presenti gli assessori Gianfranco Satta e Armando Bartolazzi, che hanno delineato un quadro in evoluzione ma potenzialmente critico.
«È una patologia virale di categoria A – ha dichiarato Satta – e serve un’azione immediata da parte del Governo per attivare sistemi di prevenzione e contenimento».
Sul fronte sanitario, Bartolazzi ha parlato di «situazione inaspettata» ma non senza soluzioni: «I vaccini esistono, seppur non siano mai stati utilizzati in Europa. Il Ministero sta valutando le opzioni di approvvigionamento».
Decisiva sarà la tracciabilità degli spostamenti. Alcuni capi, ha confermato l’assessore, sono già stati esportati verso la Lombardia. Un rischio concreto, se si considera che ogni anno circa 80mila bovini vengono movimentati dall’Isola, il 65% dei quali destinato al mercato extraregionale.
La Regione è pronta a intervenire, ma l’allerta è alta. Satta conclude: «Servono misure a sostegno del comparto prima che la situazione sfugga di mano».
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