SALUTE MENTALE

Il disturbo bipolare: quando la cura passa dalla comunità Nello Spazio Pira a Quartu Sant’Elena, l’associazione “Il Lato B” promuove ascolto e consapevolezza sulla salute mentale. Tra le iniziative il “Tè Letterario"

Alessandra Angius e Alessandra Piras ospiti nei giorni scorsi a Radio Kalaritana

Superare lo stigma correlato al disturbo bipolare e promuovere maggiore conoscenza e consapevolezza sulla salute mentale. È l’impegno dell’associazione di promozione sociale Il Lato B, che  nello Spazio Michelangelo Pira, a Quartu Sant’Elena, ospita mensilmente incontri dedicati a questi temi, aperti all’intera comunità.

«Quando in famiglia arriva una diagnosi psichiatrica, spesso si reagisce con paura, isolamento e persino vergogna – spiega Alessandra Angius, presidente dell’associazione -. Ma la sofferenza mentale è una malattia come le altre: esistono cure, strumenti e soprattutto una rete di sostegno».

Fondata nel 2018 come evoluzione di un percorso psico-educazionale all’interno del Centro di salute mentale (CSM) Cagliari 2 –  Quartu Sant’Elena, Il Lato B riunisce pazienti e familiari determinati a superare la sola assistenza sanitaria per costruire una nuova consapevolezza collettiva.

Tra le iniziative più significative, il “Tè Letterario”, un appuntamento aperto a tutti dove letture, confronto e convivialità diventano strumenti per parlare di disturbo bipolare con semplicità e profondità. «È un modo leggero per avvicinare le persone al tema della salute mentale – commenta Angius -. Spesso rappresenta il primo passo per chi ha bisogno d’aiuto ma teme di chiedere».

Fondamentale è la collaborazione con il Centro di salute mentale di Quartu Sant’Elena: «Il disturbo bipolare –  spiega la dottoressa Alessandra Piras, direttrice del CSM –  è una patologia cronica e ricorrente, ma con il giusto approccio terapeutico e un adeguato supporto è possibile condurre una vita soddisfacente. La chiave è un’alleanza tra pazienti, familiari e operatori, che permette di prevenire le ricadute e combattere lo stigma».

L’azione dell’associazione va oltre l’auto mutuo aiuto, configurandosi come un intervento culturale e sociale per normalizzare il dialogo sulla sofferenza psichica. «Siamo usciti dalle sale del CSM per andare incontro alla comunità, per ribadire che non c’è nulla di cui vergognarsi – conclude la Piras -. La vera cura sta nella relazione, nella rete e nella partecipazione».

L’ultimo incontro prima della pausa estiva è previsto per giovedì 3 luglio, alle 17, presso lo Spazio Michelangelo Pira in via Brigata Sassari. Le attività riprenderanno a settembre con incontri settimanali in presenza e online.


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