Il caso

Dermatite nodulare, nuovi casi sospetti: l’allarme cresce tra gli allevatori Silvio Lai (Pd): «Serve strategia nazionale, vaccini rapidi e ristori per gli allevatori colpiti»

Bovini in un allevamento

Dopo i primi focolai confermati a Orani e Orotelli, nel Nuorese, la dermatite nodulare bovina torna a preoccupare gli allevatori sardi. Secondo quanto emerge da fonti locali, sarebbero emersi due nuovi casi sospetti a Orani e Sarule, in attesa però della conferma ufficiale delle analisi veterinarie. La situazione, già oggetto di un’interrogazione parlamentare presentata il 23 giugno dai deputati del Partito Democratico Antonella Forattini, Stefano Vaccari e Silvio Lai, richiede ora un intervento deciso da parte delle istituzioni centrali.

«La diffusione del virus in Sardegna e i segnali che arrivano da altre regioni italiane – osserva Lai – rendono necessarie misure straordinarie e coerenti con le migliori pratiche sanitarie europee». Il parlamentare sollecita una linea d’azione che escluda ogni abbattimento indiscriminato, promuovendo invece un approccio selettivo, supportato da monitoraggio costante e osservazione veterinaria.

Oltre al contenimento sanitario, Lai richiama l’urgenza di assicurare forniture adeguate di vaccini e attivare un fondo ristori immediato per gli allevatori colpiti. «La zootecnia – conclude – è un comparto vitale per molte aree del Paese, dalla Sardegna alla pianura padana. Servono rigore, trasparenza e responsabilità per tutelarla efficacemente».


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