
Il vertice a Nuoro convocato per fare il punto sul morbo (foto Ansa)
Cresce l’allarme per la dermatite nodulare contagiosa dei bovini in Sardegna. I focolai accertati salgono a nove, secondo l’ultimo aggiornamento del bollettino epidemiologico veterinario nazionale. Ai sei già noti si aggiungono due nuovi casi a Orotelli – località già colpita – e uno a Sarule, confermati dalle analisi del primo luglio.
Il primo contagio era stato registrato a Orani, poi i casi si sono estesi a Bottidda e, ora, in altri comuni del Nuorese. Il virus, noto agli esperti da mesi, si sta lentamente rivelando in tutta la sua portata: “Cercarla ora significa trovarla”, si sente dire tra gli addetti ai lavori. Anche se i nuovi casi non comportano un ampliamento immediato delle misure di restrizione, il timore è che presto il contagio possa estendersi, con gravi ripercussioni sulle aziende e sulle movimentazioni degli animali.
I numeri parlano chiaro: 1.207 gli animali coinvolti, 57 quelli risultati positivi. Un dato in crescita, che preoccupa allevatori e istituzioni.
Durante un incontro in Prefettura a Nuoro, l’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi, ha annunciato di aver richiesto a Roma l’autorizzazione per due azioni immediate: l’abbattimento selettivo dei capi malati e l’avvio di una campagna vaccinale di massa, misura indispensabile per cercare di contenere un’epidemia che rischia di mettere in ginocchio un intero comparto.
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