Il processo

Omicidio Pirastru, chiesti 12 anni: «Fu investimento volontario» La Procura accusa Masala di omicidio volontario: lite tra vicini poco prima della tragedia

Il tribunale di Tempio Pausania (foto Ansa)

Dodici anni di reclusione: è la richiesta avanzata dalla pm Claudia Mancini al termine della requisitoria davanti al giudice per l’udienza preliminare di Tempio Pausania, nel processo a Mario Masala, 40 anni, di Sassari, accusato dell’omicidio volontario di Tonino Pirastru, 76 anni. Il pensionato fu travolto e ucciso il 3 luglio 2024 da un furgone a Liscia di Vacca, frazione di Porto Cervo.

Il processo si svolge con rito abbreviato, che prevede uno sconto di pena in caso di condanna. Masala, presente in aula, ha ribadito la propria versione: avrebbe sterzato bruscamente per evitare un animale che attraversava la strada, nei pressi dell’abitazione di Pirastru.

Ma per la Procura, i rilievi compiuti dalla Polizia stradale di Olbia e dai vigili del fuoco parlano chiaro: l’investimento sarebbe stato volontario, al culmine di una lite tra vicini avvenuta poche ore prima. La vittima fu trascinata e rimase incastrata sotto il mezzo.

Il 15 luglio la parola passerà alle parti civili, rappresentate dagli avvocati Elias Vacca ed Ezia Orecchioni, e poi alla difesa, affidata ai legali Nicola Sarra e Gian Carlo Frongia. Il giudice Alessandro Cossu è chiamato a valutare una vicenda che ha scosso profondamente la comunità gallurese, e che ora attende una verità giudiziaria definitiva.


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