
Impianti eolici (foto Ansa)
Nuovo passaggio davanti alla Corte costituzionale per la legge regionale sarda n. 20 del 2024, che definisce le aree idonee e non idonee alla realizzazione di impianti da fonti rinnovabili. A sollevare dubbi di legittimità questa volta è stato il Tar Sardegna, con tre ordinanze che sospendono i ricorsi della società EF Agri, rinviando la questione alla Consulta.
Il nodo giuridico riguarda la possibilità per le Regioni di intervenire con una legge, invece che con un atto di pianificazione, per regolamentare i territori non idonei. I giudici amministrativi evidenziano come un divieto assoluto, privo di valutazioni caso per caso, possa violare il principio di proporzionalità e contrastare con le normative nazionali ed europee che favoriscono lo sviluppo sostenibile.
Il caso nasce da un progetto agri-voltaico in provincia di Oristano, per cui EF Agri aveva richiesto la valutazione di impatto ambientale. Dopo una prima sospensione da parte della Regione, basata sulla cosiddetta moratoria, la società ha impugnato anche la legge successiva, la n. 20.
Alla presa di posizione del Tar si è aggiunta quella del Wwf, che invita la Regione a rivedere la normativa: «Serve flessibilità per centrare gli obiettivi climatici. I divieti assoluti penalizzano il futuro».
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