
Una manifestazione a sostegno della Pratobello 24 (foto Ansa)
Il centrodestra sardo torna all’attacco della Giunta Todde sulle politiche energetiche, giudicando fallimentari i provvedimenti adottati finora, a partire dalla moratoria e dalla legge sulle aree idonee, entrambe impugnate dal Governo. Al centro del dibattito politico, la legge di iniziativa popolare «Pratobello 24», sostenuta da oltre 220mila firme, ancora ferma nelle commissioni consiliari.
A rilanciare il tema è stato Alessandro Sorgia (Lega), durante un’interrogazione in Consiglio regionale. «Serve un disegno di legge urgente che ricalchi la Pratobello – ha dichiarato – per rispondere alla volontà popolare e difendere il territorio dalla speculazione energetica».
Sorgia ha ricordato di essere stato l’unico consigliere a votare contro la moratoria, definendola «un’illusione per guadagnare tempo e permettere alla speculazione di agire indisturbata». Emblematico, secondo l’opposizione, il caso del colle di Sant’Elia a Cagliari, dove 37 ettari di paesaggio potrebbero essere occupati da un impianto fotovoltaico, con l’avallo del Ministero della Difesa e senza condivisione con gli enti locali.
Con lui, in conferenza stampa, anche i consiglieri Schirru (Alleanza Sardegna), Aroni (Udc) e Piras (Forza Italia): «La Pratobello è l’unica vera alternativa – hanno detto – eppure la maggioranza la ignora. Nessuna convocazione, nessun confronto. Un affronto alla partecipazione democratica e alla sovranità del popolo sardo».
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