
Mentre si monitora con grande attenzione l’evolversi della situazione sanitaria negli allevamenti sardi, colpiti dai focolai di dermatite nodulare bovina e, in misura minore, da alcuni casi di lingua blu, l’assessorato regionale dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale, conferma il massimo impegno per sostenere il comparto, colpito da emergenze sanitarie e da una persistente crisi idrica.
Il quadro
A fare il punto è l’assessore regionale Gian Franco Satta, che sottolinea il lavoro portato avanti per il contenimento dei focolai e per garantire ristori economici agli allevatori. «Come Regione – spiega Satta – abbiamo da subito attivato un cordone sanitario, con il supporto ovviamente dell’assessorato alla Sanità e del Servizio veterinario regionale, per contenere la diffusione della malattia. Questo a conferma dell’impegno delle istituzioni nel territorio». L’assessore fornisce anche i dati più aggiornati sull’emergenza. «Dal 20 giugno – dettaglia – data del primo caso confermato nell’Europa occidentale, in Sardegna sono stati colpiti complessivamente 103 capi bovini positivi, che sono stati abbattuti, a fronte di 1.118 animali sottoposti a screening». Per quanto riguarda la lingua blu, Satta sottolinea come il modello di prevenzione abbia dato fino a questo momento buoni risultati. «La strategia – afferma – resta quella già attivata contro la Blue Tongue, con ottimi risultati: finora non si sono registrati altri casi al di fuori di quello nel nuorese, circoscritto a quell’area. È il segno che la prevenzione funziona e che la collaborazione tra organizzazioni di categoria, sindaci e allevatori, insieme al tavolo istituito dalla Regione, sta dando buoni frutti».
Lo sforzo continua
Ma l’impegno non si ferma qui. «Abbiamo l’obbligo – sottolinea Satta – di finanziare risorse adeguate per garantire alle imprese agricole ristori idonei in una situazione come questa, in cui è impedita la movimentazione dei bovini e lo stiamo facendo. Nella prossima variazione di bilancio, che entrerà in Aula tra circa due settimane, prevediamo uno stanziamento di cinque milioni di euro per sostenere le imprese colpite, affinché possano garantire l’alimentazione e la gestione degli animali». L’assessore ribadisce il valore strategico della zootecnia per l’intero territorio sardo. «Il comparto zootecnico – prosegue Satta – è per noi una risorsa strategica, non solo dal punto di vista economico, ma anche identitario. Il nostro comparto contribuisce a presidiare il territorio e a disegnare la Sardegna, tutelando la biodiversità, che va assolutamente protetta». Nel colloquio, l’assessore Satta affronta anche il tema della carenza idrica, che sta mettendo in crisi l’agricoltura, in particolare nelle aree del Sulcis e della Nurra. Satta annuncia anche misure specifiche per le imprese agricole in difficoltà. «È un dovere della politica – conclude – garantire la sopravvivenza delle imprese».
Andrea Pala (Articolo apparso su Kalaritana Avvenire del 13 luglio)
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