Politica

Continuità territoriale aerea, si va verso un’ulteriore proroga La nuova continuità dovrebbe partire nella primavera del 2026

Regna ancora l’incertezza sui cieli della Sardegna. Il bando per la continuità territoriale attualmente in vigore, con scadenza prevista a ottobre, potrebbe essere prorogato fino alla prossima primavera.

La situazione

L’obiettivo sarebbe quello di far partire il nuovo bando della continuità territoriale aerea nei mesi che anticiperanno l’estate del 2026. A confermarlo è stata l’assessora regionale ai Trasporti Barbara Manca, nonostante i passi avanti annunciati nel confronto con l’Unione Europea, da cui ancora la Regione attende però il via libera sul nuovo modello che avrà validità – secondo il progetto dell’assessorato – per i successivi tre anni e che dovrebbe prevedere importanti cambiamenti. Tra tutti quello relativo alla valenza dell’offerta tecnica, a cui sarà assegnato un punteggio del 70% nel computo totale, mentre l’offerta economica su cui le compagnie potranno fare il ribasso d’asta varrà il 30% del punteggio che i vettori potranno ottenere quando presenteranno la propria candidatura a sostenere l’onere della continuità.

La denuncia

Quello annunciato è però un ulteriore rinvio, che provoca la reazione delle opposizioni e dei sindacati. E sul tavolo, oltre alle tempistiche dilatate, restano anche le situazioni legate ai rapporti con le compagnie aeree attualmente maggiormente responsabili del diritto alla mobilità dei cittadini isolani, su tutte Aeroitalia, con il rapporto tra le parti che negli ultimi mesi non si è dimostrato semplice. «La continuità territoriale aerea è ancora ferma al palo – ha affermato Gianluca Langiu, segretario regionale della FIT Cisl – la nuova proroga annunciata dalla Regione non rappresenta una soluzione, ma l’ennesimo rinvio che lascia la Sardegna in una situazione di incertezza e senza risposte concrete». Una situazione che secondo Langiu richiede tempistiche certe e trasparenza nelle trattative con Bruxelles. «I cittadini pagano – prosegue il segretario – ma non ricevono ciò che gli spetta e la Regione, di fronte a tutto questo, resta in silenzio o si limita a rinviare. Non bastano più le promesse, la trattativa con la Commissione Europea è partita solo a luglio, con due anni di ritardo rispetto a quanto necessario».


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