
(foto www.avvenire.it)
In un’epoca segnata dalla ricerca costante di gratificazioni immediate, cresce la necessità di fermarsi, riflettere e ripensare il concetto stesso di prevenzione. Nasce da questa consapevolezza il ciclo di incontri pubblici organizzato, in collaborazione con il Comune di Cagliari, dal Piano Regionale Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) del Centro per il Trattamento dei Disturbi Psichiatrici correlati ad Alcol e Gap del DSMD della Asl di Cagliari. Il primo appuntamento è in programma domani 28 luglio alle 17 al Centro di Salute di Sant’Elia.
Ad aprire il ciclo sarà l’incontro dal titolo “L’era della dopamina: come vivere nella società del tutto e subito”. Al centro, una riflessione su un tema oggi centrale: il crescente bisogno di gratificazioni rapide e la difficoltà, soprattutto tra i più giovani, di sviluppare strumenti come la tolleranza alla frustrazione e la capacità di attesa.
«Viviamo in una cultura che premia la soddisfazione immediata – spiega Anastasia Corona, psicologa e psicoterapeuta, coordinatrice del piano GAP per l’ASL 8 – I giovani, immersi in un ambiente digitale sempre acceso, fanno fatica a costruire nel tempo. E questo ha ricadute importanti sull’educazione, sullo sviluppo emotivo, sulle relazioni».
Il progetto si sviluppa su un arco di due anni (2025–2026) e toccherà diversi quartieri di Cagliari. Cinque appuntamenti in totale, con l’obiettivo di portare la prevenzione nei luoghi vissuti quotidianamente dalle persone. Un approccio di prossimità, pensato per creare occasioni di dialogo e confronto accessibili a tutti: famiglie, educatori, adolescenti e adulti.
Il ciclo si inserisce all’interno del piano GAP avviato nel 2018 e finanziato dalla Regione Sardegna, con il coordinamento del centro per il trattamento dei disturbi da alcol e gioco d’azzardo dell’ASL di Cagliari. Le attività, gestite da équipe specializzate delle diverse ASL sarde, puntano soprattutto sulla prevenzione precoce e sull’intercettazione dei comportamenti a rischio, sempre più legati all’uso compulsivo di tecnologia, gaming e scommesse online.
Ampio spazio sarà dedicato al rapporto tra adolescenti e nuove tecnologie. «Non si può educare senza ascoltare davvero i giovani – sottolinea ancora Corona – Serve uno spazio reale di confronto, dove adulti e ragazzi possano incontrarsi per capire insieme il mondo che cambia»
Dopo l’incontro del 28 luglio, seguiranno altri quattro eventi pubblici su temi chiave:
- la vulnerabilità adolescenziale dal punto di vista neurobiologico,
- il ruolo educativo dei genitori nell’era digitale,
- le nuove dipendenze legate a gioco online e videogiochi
- l’abuso di psicofarmaci e sostanze psicoattive, in aumento tra le adolescenti secondo i dati dell’indagine ESPAD-CNR.
Non mancherà un focus sul consumo problematico di alcol tra i giovanissimi, fenomeno ancora sottovalutato ma in crescita.
Quello che parte a Cagliari è più di un semplice calendario di incontri: è un progetto di comunità, rivolto a tutte le generazioni, per costruire una nuova cultura della prevenzione, fondata sull’ascolto, sulla conoscenza e sulla partecipazione collettiva.
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