Politica

Continuità territoriale, la Giunta regionale approva il nuovo piano Dopo un passaggio in Commissione, la parola decisiva sarà quella del Ministero delle Infrastrutture

La Giunta regionale ha approvato il nuovo schema della continuità territoriale aerea. Dopo la convocazione e la riunione della Conferenza di Servizi, che aveva dato parere positivo, è arrivato anche il via libera dalla Giunta. Un nuovo passo che sembra avvicinare l’approdo definitivo a un nuovo quadro di continuità territoriale. Ora però l’ultima parola spetta a Roma.

Iter

«Stiamo per varare un nuovo modello di mobilità nell’isola, più equo e più vicino ai bisogni dei cittadini – ha affermato la presidente della Regione Alessandra Todde – Sono stati mesi di intenso lavoro, che ci consentono di offrire ai sardi la prospettiva di un servizio più completo, più economico e più dinamico». Il testo ora passerà in Consiglio regionale, tra i banchi della IV Commissione, prima del passaggio decisivo a Roma dove sarà il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture che dovrà porre la firma definitiva sulla proposta regionale. E consentire così che il nuovo piano finisca sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, ultimo passaggio previsto dall’iter.

Nuove regole

L’obiettivo della Giunta è quello di far entrare a regime la nuova continuità territoriale nei mesi primaverili del 2026. Con i mesi precedenti che, invece, dovrebbero essere interessati da una proroga dell’attuale bando, aspetto che però deve ancora essere completamente definito. Il nuovo schema atteso dovrebbe vedere diverse modifiche. A partire dal numero di fasce orarie previste dei voli in continuità che diventeranno quattro, con tariffe più basse per i residenti verso e da gli aeroporti di Fiumicino (30 euro tasse escluse) e Linate (44 euro tasse escluse). Previste le stesse agevolazioni per nuove categorie, tra cui sportivi non professionisti,  lavoratori e militari che lavorano stabilmente in Sardegna. E agevolazioni parziali per i non residenti con legami parentali nell’isola, così come per chi assiste familiari (con tariffe maggiorate rispetto ai residenti per queste ultime due categorie del 30%). Previsto anche un tetto massimo per i prezzi per i lavoratori non residenti in Sardegna che si spostano per motivi professionali.


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