
La presidente della Regione Alessandra Todde | Foto Facebook / Alessandra Todde
Lunga intervista sulle pagine de La Nuova Sardegna per la presidente della Regione Alessandra Todde. Diversi i temi toccati, tra cui sanità e futuro dell’esperienza politica.
Liste d’attesa e complessità di sistema
«La sanità è un tema complesso e non abbiamo mai immaginato di poter fare miracoli. L’intero sistema va rilanciato e noi lo stiamo facendo partendo dalla base. La nomina di nuovi commissari delle Asl va in questa direzione. Così come gli accordi con i sindacati per motivare i sanitari, gratificare medici, infermieri, il personale nel complesso. Sui medici di base negli ultimi anni è mancata la programmazione, non si è ragionato sul fatto che tanti sarebbero andati in pensione. Stiamo studiando incentivi per avvicinare i più giovani a questa professione», ha affermato Todde parlando del sistema sanitario isolano, che secondo la presidente soffre soprattutto non solo in termini numerici ma anche per via del sistema del Cup.
«Il primo problema è il cup, che funziona male. L’anno scorso 100mila sardi non si sono presentati agli appuntamenti e quegli slot non sono stati assegnati ad altri. È una cosa di una gravità estrema destinata a ripetersi: da gennaio a maggio già 42mila visite sono state annullate senza preavviso. Non siamo rimasti con le mani in mano: abbiamo dato vita a un nuovo cup che prevede procedure di recall e un sistema di penali per chi non si presenta. E le agende della Asl devono essere trasparenti, in comunicazione l’una con l’altra. Questo è fondamentale. Il professor Minerba è il professionista che abbiamo nominato per migliorare il sistema, i servizi e la tempistica delle prestazioni».
Nessun ripensamento
Nell’intervista Todde ha però anche chiarito che non ci sarà nessun rimpasto in Giunta, salvo richieste di scambio di deleghe, e che, nonostante le voci e il caso decadenza non ha mai previsto un passo indietro. «Se ho pensato di dimettermi? Mai. Che senso avrebbe? Il mio incarico è a tempo e l’ho sempre saputo. L’unica cosa è lavorare come una matta, a testa bassa, sino all’ultimo minuto che avrò a disposizione – ha affermato Todde – L’ho promesso ai sardi, ho fatto un patto e non posso tradire la loro fiducia».
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