Politica

Continuità e piano regionale dei trasporti: tra prime impressioni e polemiche I sindacati accolgono positivamente le novità sul trasporto aereo, schermaglie tra attuale e precedente Giunta

Un aereo in volo | Foto Canva

Da una parte il nuovo corso, in attesa di un definitivo via libera da parte del MIT, sulla continuità territoriale, dall’altra il nuovo piano regionale dei trasporti che ha cominciato il proprio iter. Nel mezzo le prime impressioni e anche lo scontro politico su temi che restano centrali nel dibattito pubblico isolano.

Impressioni

«Per quanto ci riguarda lo schema va verso quanto auspicato. Finalmente le resistenze dell’UE sul tema sono state superate e ora manca solo l’ultima firma del Ministero a cui poi seguirà la pubblicazione del bando. Quanto previsto, dalle maggiori frequenze alle agevolazioni ulteriori, segna un netto miglioramento rispetto al passato» ha affermato ai microfoni di Radio Kalaritana il segretario regionale della Filt Cgil Arnaldo Boeddu  – Penso che il colore diverso tra quello regionale e nazionale non inficia sul percorso. Adesso però chiaramente auspichiamo che più di una compagnia partecipi. Su questo c’è un aspetto molto importante, il fatto che sia stato tolto del peso al ribasso di base d’asta e sia stato dato maggiore peso invece ai servizi che vengono offerti ai cittadini. Speriamo che le compagnie si adeguino e al bando partecipino vettori strutturati anche sul piano dei livelli occupazionali». Un aspetto sottolineato anche dalla Uil Sardegna.

«Auspichiamo che i vettori che si aggiudicheranno il prossimo bando dimostrino sin da subito di avere tutte le facoltà per garantire quanto previsto dal nuovo regime di continuità – si legge nel comunicato firmato dal segretario generale della Uiltrasporti Sardegna Valerio Mereu e dalla segretaria regionale Uiltrasporti Sardegna Elisabetta Manca  – con la speranza che almeno questa volta venga dato un maggiore peso all’offerta tecnica piuttosto che a quella economica tenendo in considerazione non solo la modernità e l’efficienza degli aeromobili utilizzati ma anche, ad esempio, la possibilità per il passeggero di avere le connessioni per il resto d’Europa garantite. Auspichiamo – hanno concluso Mereu e Manca – che con l’avvio del nuovo modello di mobilità si possa finalmente porre fine a tutta una serie di disservizi che in questi anni i sardi sono stati costretti a subire».

Aspetto non secondario sottolineato in un comunicato dalla Cisl, in cui il segretario regionale Ledda e la segretaria della Fit Cisl Camedda richiamano alla ancora necessaria attenzione. «La Cisl e la Fit Cisl – si legge – ribadiscono tuttavia che il vero banco di prova sarà l’attuazione: occorrerà garantire tempi rapidi, procedure trasparenti e soprattutto un sistema che assicuri continuità e qualità del servizio per tutta la durata del regime. Allo stesso tempo chiediamo che il confronto con le parti sociali resti aperto e costante, perché solo attraverso la partecipazione si possono intercettare e correggere eventuali criticità. Per la Sardegna la continuità territoriale non è un privilegio, ma un diritto».

Polemiche

La notizia dell’approvazione in Giunta del nuovo piano di continuità territoriale che dovrebbe partire, secondo i piani, nella prossima primavera ha però portato in auge anche la discussione sul Piano regionale dei trasporti, con un iter che ha preso il via prima della pausa di ferragosto del Consiglio regionale. Un fatto che ha portato ad alcune schermaglie tra attuale e precedente Giunta, oltre che mettere in risalto la critica situazione dei trasporti anche per via marittima e di quelli locali su rotaia e gomma. «Abbiamo ripreso un lavoro iniziato da chi ci ha preceduto, ma mai approdato in Giunta, mantenendo le strategie che ci convincevano e aggiornando quelle fondamentali per il futuro», ha affermato l’assessora ai trasporti Barbara Manca. Una ricostruzione che non ha trovato d’accordo l’ex assessore Moro: «Trovo paradossale – ha affermato Moro – che la presidente Todde presenti come una “svolta epocale” un Piano dei trasporti che in realtà è stato costruito quasi interamente dalla precedente Giunta».


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