Esteri

Palestina | L’esercito israeliano da il via all’invasione di Gaza City L'annuncio del portavoce dell'IDF Effie Defrin

Gaza dopo un bombardamento israeliano | Foto Caritas italiana

È iniziata nelle prime ore del mattino di oggi, giovedì 21 agosto, l’invasione di Gaza City da parte dell’esercito israeliano. A darne notizia direttamente l’IDF attraverso un comunicato ufficiale, con i tank israeliani che controllerebbero già le aree periferiche della città dove si stima la presenza di oltre un milione di persone.

Inizio delle operazioni

«Abbiamo avviato le operazioni preliminari e le prime fasi dell’attacco: le nostre forze controllano già la periferia» ha annunciato il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il generale di brigata Effie Defrin. La prima parte di azione sul terreno non avrebbe incontrato resistenza. Nella giornata di ieri, il piano era stato approvato definitivamente dal Ministero della Difesa isrealiano guidato da Israel Katz. Stesso Ministero che aveva predisposto anche un piano di richiamo di 60mila riservisti utili all’occupazione della città. Israele, prima dell’inizio dell’offensiva, controllava oltre il 75% del territorio dellintera Striscia, dove continuano nel frattempo a essere effettuati bombardamenti e in cui gli aiuti umanitari restano scarsi.

L’invasione di Gaza City potrebbe portare a un’ulteriore peggioramento del conflitto e delle condizioni di vita dei gazawi, spinta alla fuga dalla città verso sud. «È fondamentale raggiungere immediatamente un cessate il fuoco a Gaza per evitare la morte e la distruzione che un’operazione militare contro Gaza City causerebbe», ha affermato il segretario delle Nazioni Unite Guterres, senza che però l’appello venisse effetivamente ascoltato. Il Segretario generale dell’ONU ha richiamato anche l’attenzione sul proseguimento della colonizzazione di altre terre palestinesi. L’ultimo annuncio del governo di Tel Aviv, reso pubblico dal ministro delle Finanze Smotrich, riguarda la costruzione di oltre 3mila insediamenti che collegheranno Gerusalemme Est e la colonia di Ma’ale Adummim. Una soluzione che, secondo Smotrich, metterà un «altro chiodo nella bara di questa pericolosa idea» dello Stato palestinese.


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