
Una mandria di bovini
La dermatite nodulare bovina rallenta in Sardegna. Dalla metà di agosto a oggi sono stati individuati soltanto due nuovi focolai, sette dall’inizio del mese, di cui due già estinti. Numeri molto più bassi rispetto a luglio, quando i casi confermati furono 36. Secondo la Regione, il miglioramento è legato ai progressi della campagna vaccinale, che ha già raggiunto 114.700 capi, pari al 40,53% della popolazione bovina isolana.
Le zone di protezione e sorveglianza restano invariate, ma la malattia appare sotto controllo e circoscritta alle aree già colpite. In testa per numero di vaccinazioni il territorio di Oristano, con oltre 41 mila capi immunizzati (59,15% del totale locale), seguito da Medio Campidano (59,15%), Gallura (49,57%) e Sassari (44,69%). Più indietro Nuoro (27,81%), Cagliari (26,72%) e Ogliastra (6%).
“Persiste ancora qualche problema in territori caratterizzati dal pascolo brado – spiega l’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi – ma i dati sono confortanti e dimostrano che la campagna vaccinale funziona. La vaccinazione è l’unica arma che ci consentirà di sconfiggere la malattia in modo rapido e senza prolungare il blocco delle movimentazioni”.
Con lui l’assessore dell’Agricoltura Gianfranco Satta: “Il nuorese rimane l’area più colpita, ma registriamo estinzioni dei focolai a Sassari e in Gallura, un risultato che testimonia l’impegno di allevatori, veterinari e istituzioni”.
Satta ha poi richiamato il confronto con la Blue Tongue: “Al 20 agosto abbiamo solo 55 capi morti contro gli 11 mila del 2024, e tutti in allevamenti non vaccinati”. La Regione rassicura infine gli operatori: previsti indennizzi per circa 30 milioni di euro a copertura delle eventuali perdite.
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