Cronaca

Cagliari, nuova rissa in centro città: Fipe Confcommercio chiede risposte concrete «I nostri associati sono arrabbiati e preoccupati», afferma il presidente Emanuele Frongia

Un nuovo episodio di violenza in pieno centro a Cagliari ha portato a una nuova denuncia della Fipe Confcommercio Sud Sardegna. Nella serata di sabato, due gruppi si sono affrontati nella zona tra piazza del Carmine e via Sassari, provocando danni ad alcuni locali che avevano posizionato i propri tavoli, come di consueto, all’aperto.

Una soluzione da trovare

Non si tratta del primo caso di violenza nel centro della città, a cui si uniscono i casi di malamovida che vedono coinvolti giovani e adulti soprattutto nei quartieri della Marina e di Stmpace. Una situazione che preoccupa i residenti, ma anche i lavoratori che chiedono risposte, pur consapevoli che la situazione di Cagliari sia più tranquilla rispetto ad altre città italiane. «I nostri associati sono arrabbiati e preoccupati – sottolinea Fipe Confcommercio Sud Sardegna attraverso le parole del suo presidente Emanuele Frongia – ormai questi episodi sono all’ordine del giorno. Nonostante il costante lavoro delle forze dell’ordine e i tanti eventi che provano a restituire vitalità e vivibilità al centro, ci troviamo a fare i conti con risse, danneggiamenti e situazioni che minano la serenità di cittadini e imprese. Serve uno sforzo in più, non possiamo limitarci a dire che “siamo messi meglio degli altri”: i nostri cittadini e i nostri operatori hanno diritto a vivere e lavorare senza la paura che una rissa possa scoppiare davanti ai loro locali o sotto casa».

Trovare una soluzione al problema aiuterebbe anche a evitare soluzioni personali da parte degli esercenti.  «Abbiamo più volte segnalato il pericolo che qualcuno, esasperato, scelga la strada della giustizia privata – continua Frongia – Una deriva che condanniamo fermamente, perché crediamo nello Stato e nei suoi organi. Ma per scongiurarla servono risposte concrete e tempestive: senza un intervento deciso sarà sempre più difficile arginare quel sentimento di insicurezza che nessuno di noi vuole alimentare»


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