
Suor Silvia Argiolas, Suor Ines Perra, Federico Mancosu, Elena Baldassarre e Fabiana Boscu
Nel cuore di Monserrato, c’è una realtà educativa che ha saputo attraversare il tempo rimanendo fedele alla propria missione pedagogica. È la Scuola paritaria cattolica “Monumento ai caduti”, fondata nel 1927 dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, le suore salesiane di Don Bosco, su richiesta del Comune di Cagliari. Un’opera voluta come “monumento vivo” ai caduti della Prima Guerra Mondiale, che da quasi cento anni accompagna bambini e famiglie in un percorso di crescita umana e spirituale.
In vista del centenario, l’istituto si conferma come realtà viva e dinamica, capace di coniugare tradizione e innovazione secondo i principi del sistema preventivo salesiano. Un approccio centrato sul bambino, sulla famiglia e sul valore dell’inclusione.
Un metodo educativo che guarda alla persona
«Siamo presenti anche a Sanluri e Guspini con scuole dell’infanzia – spiega Suor Silvia Argiolas, direttrice e coordinatrice didattica, ospite stamattina a Radio Kalaritana – ma qui a Monserrato si respira una storia lunga e carica di significato, fatta di dedizione educativa e attenzione costante ai bisogni delle famiglie».
Alla base del progetto educativo c’è il metodo di Don Bosco, che, come sottolinea Suor Ines Perra, pedagogista dell’istituto, mira a «creare un rapporto autentico tra educatore e bambino, basato sulla fiducia, sull’ascolto e sull’accompagnamento rispettoso ma fermo. L’obiettivo non è solo trasmettere conoscenze, ma formare persone capaci di affrontare la vita con consapevolezza e valori».
Un’idea di scuola, quindi, che va oltre la lezione frontale: «Vogliamo che i bambini stiano bene, che percepiscano la scuola come un luogo accogliente – aggiunge la maestra Fabiana Boscu –. E anche i genitori colgono subito questo clima fatto di cura, dialogo e attenzione individuale».
Didattica, inclusione e ambienti pensati per crescere
L’offerta formativa si articola in due sezioni di scuola dell’infanzia e cinque classi di scuola primaria, con un’organizzazione che prevede insegnanti tutor di riferimento e docenti specializzati per inglese, educazione fisica, musica e teatro. La presenza di insegnanti di sostegno garantisce un’attenzione costante all’inclusione, mentre numerosi progetti interdisciplinari arricchiscono l’esperienza educativa: lingua sarda, attività motorie, teatro, espressività musicale, doposcuola e mensa interna.
«Anche gli spazi sono parte integrante del nostro progetto – sottolinea ancora la maestra Boscu –. Ogni ambiente è pensato per parlare ai bambini, favorire il loro benessere e stimolarne la crescita. È ciò che chiamiamo pedagogia dell’ambiente.»
Un ruolo strategico è rivestito dalla figura della pedagogista scolastica. «Offre supporto in aula, promuove attività di formazione per i docenti e gestisce uno sportello d’ascolto per i genitori – spiega Suor Perra –. Il nostro stile educativo si basa sul dialogo e sulla vicinanza: una vera alleanza educativa tra scuola e famiglia».
Tra gli ex alunni che ricordano con gratitudine il percorso vissuto c’è Federico Mancosu, oggi animatore salesiano: «Questa scuola mi ha dato basi solide per lo studio, ma anche molto di più: mi ha insegnato a guardare al prossimo, a vivere il senso della comunità e a impegnarmi con gioia nel servizio agli altri».
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