testimonianza

A San Giovanni Rotondo il Convegno nazionale dei gruppi di preghiera per padre Pio Tante le testimonianze di chi nel tempo ha avuto la possibilità di conoscere personalmente o attraverso i racconti dei famigliari la persona di San Pio

Il 36° convegno nazionale dei gruppi di preghiera di Padre Pio, si è svolto nel fine settimana a San Giovanni Rotondo.
Diversi gli interventi che si sono succeduti a momenti di preghiera come la via Crucis, la fiaccolata verso l’ ospedale Casa sollievo della sofferenza, e le celebrazioni eucaristiche presiedute dal Vescovo Franco Moscone e dal Cardinale Arrigo Miglio. Tante le testimonianze di chi nel tempo ha avuto la possibilità di conoscere personalmente o attraverso i racconti dei famigliari la persona di Padre Pio.
Il tema attorno al quale è ruotato il convegno è stato «La vera pace ha per autore Gesù», con chiari riferimenti alla realtà attuale del mondo che soffre per le guerre.  Pregare reciprocamente per essere noi i primi portatori di pace a partire dalle nostre famiglie.
Di rilievo l’intervento del direttore generale dell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza Gino Gumirato. Grazie anche ai fondi raccolti dalla carità dei gruppi di preghiera sparsi nel mondo, l’ospedale può vantare un alta tecnologia e professionisti di primo livello non solo dal punto di vista scientifico ma anche di amore e carità.Tanti i sofferenti  che ormai arrivano da tutta l’Italia e non più solo dalla Puglia.
Diverse le iniziative dei vari gruppi di preghiera durante l’anno, tra queste l’ospitalità donata alle famiglie e i bambini sofferenti dell’ospedale che hanno potuto trascorrere diversi giorni di spensieratezza ospiti dei gruppi di preghiera tra i quali quello de «La Maddalena». Presente inoltre  la Giornalista Lucia Ascione che ha potuto intervistare Orazio Pennelli, pronipote di Padre Pio e direttore sanitario dell’ospedale, Ornella Parolini direttore scientifico della Casa sollievo della Sofferenza e Pasqua Quitadamo direttrice della banca del latte, insieme a due mamme una donatrice e una ricevente.
di Nicola Puddu

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