
Il reo confesso del femminicio di Cinzia Pinna, Emanuele Ragnedda, avrebbe tentato di togliersi la vita a seguito di alcuni gesti di autolesionismo. L’uomo è stato trasferito nella notte di oggi, martedì 7 ottobre, dal carcere di Bancali in una struttura ospedaliera del sassarese. Le sue condizioni però non sarebbero gravi.
Indagini in corso
Ragnedda aveva confessato l’assassinio della donna e di averne occultato il cadavere in una sua proprietà a Palau dopo dodici giorni di incessanti ricerche, partite nei giorni successivi alla notte tra l’11 e il 12 settembre scorso. Le indagini sul caso proseguono, sia per accertare la presenza di eventuali complici che per chiarire definitivamente le dinamiche e le motivazioni del femminicidio. Secondo gli inquirenti, l’imprenditore avrebbe pensato anche di far sparire il cadavere gettandolo in mare dalla scogliera di Porto Ferro. Dagli esami del RIS di Cagliari previsti tra domani e giovedì 9 ottobre potrebbero però arrivare ulteriori risposte sul caso.
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