
Giornata di protesta quella di ieri, mercoledì 15 ottobre, per oltre 500 lavoratori e lavoratrici delle farmacie giunti sotto il palazzo del Consiglio regionale di via Roma a Cagliari. Gli addetti e le addette del settore hanno deciso di dare vita a una manifestazione per richiamare l’attenzione della politica e dell’opinione pubblica sulla situazione dovuta al mancato rinnovo del contratto nazionale di categoria.
Protesta e incontro
Lo stop alle trattative è arrivato da Federfarma, associazione che riunisce i titolari delle farmacie in Italia, in maniera unilaterale secondo i sindacati. Uno stop arrivato dopo che la proposta di rinnovo presentata dall’associazione non era stata considerata idonea dai sindacati. «Dopo i miseri 80 euro di tre anni fa, ora la proposta di aumento di Federfarma è di appena 180 euro proposti, a dispetto della richiesta di sindacati di 360, è inaccettabile», ha sottolineato ai microfoni dell’Ansa Cristiano Ardau, Uiltucs. Dopo il sit-in, una delegazione dei manifestanti è stata ricevuta dal presidente del Consiglio regionale Piero Comandini, dalla presidente della Commissione sanità Carla Fundoni e dai capigruppo del Consiglio regionale. «Metteremo in campo tutto quello che è possibile per sostenere la vostra vertenza anche con Federfarma – ha affermato Comandini – Ci sono nella nostra regione, purtroppo, paesi in cui manca il medico di base e il pediatra, ma c’è il farmacista. La farmacia e il farmacista fanno parte del sistema sanitario non soltanto come struttura, ma anche come servizio al cittadino», ha concluso il presidente del Consiglio regionale, ricordando il ruolo sempre più importante dei lavoratori dei presidi. Comandini ha poi annunciato un incontro con la presidente Todde e l’assessore alla Sanità Bartolazzi per discutere le azioni da portare avanti sul tema.
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