
La Sardegna si conferma in prima linea nella lotta contro il bracconaggio. Nei giorni scorsi si è svolta la prima riunione della Cabina di regia nazionale contro l’uccisione illegale di uccelli selvatici, coordinata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
All’incontro hanno partecipato rappresentanti dei Carabinieri CITES, del Ministero, della Scuola Superiore della Magistratura, delle Regioni, delle associazioni venatorie e ambientaliste e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale. Tutti uniti nell’obiettivo di proteggere la biodiversità.
Il ruolo della Sardegna
L’assessora regionale della Difesa dell’Ambiente ha ricordato l’impegno della Regione: esperti dell’Assessorato e del Corpo Forestale partecipano attivamente ai lavori della Cabina di regia. «La Sardegna – ha dichiarato l’assessora Laconi – adotterà la massima severità verso chi uccide illegalmente fauna selvatica. La tutela della biodiversità è un dovere civico e morale».
Le associazioni venatorie e ambientaliste, ha sottolineato, sono partner preziosi nella prevenzione e nella sensibilizzazione.
Formazione e prevenzione
La Regione sarà parte attiva nell’attuazione del Piano nazionale contro l’uccisione degli uccelli selvatici, con particolare attenzione alla formazione del personale di vigilanza.
I Parchi regionali e i Centri di Educazione all’Ambiente e alla Sostenibilità (CEAS) promuoveranno iniziative per coinvolgere scuole e cittadini, rendendoli veri ambasciatori della lotta al bracconaggio.
Controlli mirati
La Regione avvierà anche una collaborazione rafforzata con il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri per intensificare i controlli sui ristoranti che acquistano o somministrano selvaggina di provenienza illecita.
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