Lavoro

Industrie del Sulcis, cresce la preoccupazione: «Chiarezza sul futuro e garanzie per i lavoratori» Incontro sindacati e lavoratori: le vertenze Portovesme Srl, Sider Alloys, Eurallumina e Enel

Fare il punto sulle vertenze aperte del polo industriale e chiedere risposte concrete dopo mesi di attesa: è stato questo l’obiettivo dell’incontro che si è oggi a Portoscuso tra rappresentanti sindacali e lavoratori.

Sul tavolo, le situazioni critiche di Portovesme, SiderAlloys, Eurallumina e Enel, ma anche il futuro incerto di circa 350 lavoratori che rischiano di restare senza ammortizzatori sociali.

Portovesme, attese disattese

A dieci mesi dalle dichiarazioni del ministro Urso, che aveva annunciato un «forte interessamento» industriale per la Portovesme Srl, la situazione appare ferma.
«L’ipotesi di un nuovo gruppo industriale  – ha detto ai microfoni di Radio Kalaritana Giuseppe Masala della Fsm Cisl– è tramontata per motivi legati alla gestione energetica e alle autorizzazioni. Oggi esiste solo uno studio di fattibilità sulle nuove materie critiche, ma senza un vero progetto e senza certezze sui tempi e sull’occupazione».

Intanto, i lavoratori delle imprese dell’indotto temono per il futuro: «Gli ammortizzatori sociali – ha evidenziato Masala – stanno per scadere e, senza un rinnovo, il rischio licenziamenti è concreto».

SiderAlloys, tra promesse e criticità

Preoccupazioni anche per la SiderAlloys, dove il recente tavolo tecnico ha confermato le difficoltà dello stabilimento.
«L’imprenditore ha ricevuto risorse pubbliche importanti – ha spiegato il rappresentante dei metalmeccanici – ma non ha rimesso in funzione la sala elettrolisi. Ora si parla di un possibile interessamento da parte di un gruppo industriale greco e dell’attivazione di un advisor, ma servono fatti, non solo ipotesi».

Eurallumina e la speranza del gas

Un segnale positivo arriva dalla Eurallumina, dove la firma dell’accordo con l’IBTM dovrebbe portare alla realizzazione delle infrastrutture necessarie per l’arrivo del gas e a un investimento di circa 300 milioni di euro.
Un progetto che, se realizzato, potrebbe rappresentare una vera boccata d’ossigeno per l’area industriale.

Enel e la transizione energetica

Resta invece aperto il tema del futuro degli impianti Enel, con la decarbonizzazione ormai avviata e la prospettiva di riconversione verso le rinnovabili.
«Come categoria – ha specificato Masala – chiediamo percorsi alternativi e strategie industriali che salvaguardino l’occupazione e non lascino indietro nessuno».

Verso la mobilitazione

Dal confronto è emersa una linea comune: la necessità di avviare una mobilitazione unitaria per chiedere alla politica regionale e nazionale risposte concrete.
«La presidente della Regione – ha concluso il Segretario – deve prendere posizione sulle vertenze del territorio. Non possiamo più aspettare: servono piani industriali chiari, garanzie occupazionali e un impegno reale per il futuro del Sulcis».


Scopri di più da Kalaritana Media

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.