
La violenza tra i giovani a Cagliari è di nuovo sotto i riflettori dopo gli episodi dello scorso weekend. Per Sandra Orrù, del Comitato di Quartiere, intervistata da Radio Kalaritana il fenomeno è ormai consolidato da tempo.
«Da dieci anni – ha affermato – denunciamo una situazione delicata e fragile. Il sabato pomeriggio il quartiere diventa terra di nessuno: arrivano decine, se non centinaia, di ragazzi dall’hinterland e da altri luoghi, che abusano di alcol e di sostanze stupefacenti».
II problema sia multi-livello: «Gli operatori di strada – racconta Sandra – fanno il possibile, tamponano le situazioni, ma non possono risolverle da soli. Ci sono responsabilità familiari, sociali e di sistema: non spetta a noi giudicare i ragazzi, ma valutare chi amministra e garantisce sicurezza».
Sul perché alcuni coetanei ricorrano alla violenza, la riflessione di Marianna Laudi, dei giovani Acli: «È difficile – ha detto ai microfoni di Radio Kalaritana – dare una risposta semplice. Penso che spesso la violenza diventi un passatempo del sabato sera, dietro ci sono però problemi più profondi: i ragazzi si sentono soli, non hanno punti di riferimento validi e non vengono ascoltati dalla comunità. Questo spinge loro a comportamenti sbagliati, anche per questioni che, magari, all’apparenza sembrano futili».
Il messaggio, chiaro e urgente, riguarda l’intera comunità che deve ascoltare e guidare i giovani: «Non si tratta solo di punire – dice- ma di capire perché succede e di offrire alternative».
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