Economia

Costi dell’energia troppo alti in Sardegna, serve spinta alle rinnovabili e all’efficienza La denuncia di Confartigianato nell'Isola si paga un gap del 42,3% sui prezzi al dettaglio

L’emergenza energetica continua a pesare su famiglie e imprese sarde. Secondo l’ultimo report di Confartigianato, i costi di elettricità e gas nell’Isola restano su livelli elevati, con un incremento medio del 43% rispetto al 2021.

«Questa bolla non tende a sgonfiarsi – ha spiegato ai microfoni di Radio Kalaritana il segretario regionale Daniele Serra – e rappresenta oggi un peso di bilancio insostenibile per le piccole e medie aziende, oltre che per le famiglie».

La Sardegna paga inoltre un gap del 42,3% sui prezzi al dettaglio rispetto alla media nazionale, un divario che si traduce in una vera e propria «tassa occulta» per cittadini e imprenditori. «Siamo di fronte a una disparità – sottolinea Serra – che riduce la competitività del sistema produttivo locale perché a parità di prodotto i costi energetici più alti rendono più difficile restare sul mercato».

Nel dossier Confartigianato emerge anche una frenata degli investimenti green, scesi al 21,4%, con un calo di oltre quattro punti percentuali. «Pesa il contesto geopolitico e il cambio di priorità delle istituzioni – aggiunge il Segretario – ma noi continuiamo a promuovere la sostenibilità energetica e sociale. In questi giorni abbiamo organizzato la Settimana dell’Energia, con incontri, workshop e iniziative in tutta Italia per sensibilizzare cittadini e imprese».

Per superare la crisi energetica, Confartigianato propone una maggiore diversificazione delle fonti di approvvigionamento, un forte sostegno alle energie rinnovabili e nuovi interventi su riqualificazione energetica ed efficientamento degli edifici. «Serve anche investire sul capitale umano – ha concluso Serra – perché la transizione ecologica passa dalle competenze».


Scopri di più da Kalaritana Media

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.