Amministrazione condivisa: il Terzo Settore al fianco della pubblica amministrazione Grazie alla riforma del 2017, associazioni, cooperative e realtà di volontariato diventano partner attivi nella progettazione e gestione dei servizi, costruendo risposte concrete ai bisogni delle comunità

(foto https://specialistidelnonprofit.com/)

Nei giorni scorsi, il Forum del Terzo Settore Sardegna, in collaborazione con ANCI, ha promosso un incontro sul tema dell’amministrazione condivisa, un approccio innovativo che punta a rafforzare il dialogo tra pubblica amministrazione e Terzo Settore per rispondere in maniera più efficace ai bisogni dei cittadini. Andrea Pianu, portavoce del Forum, ospite nei giorni scorsi a Radio Kalaritana, spiega le novità e le prospettive di questa modalità operativa.

Dal servizio alla partnership

«Negli ultimi anni – spiega Pianu – l’amministrazione condivisa è diventata centrale nelle politiche locali e nazionali. Grazie alla riforma del Terzo Settore del 2017, associazioni di volontariato, cooperative sociali e realtà di promozione sociale non sono più semplici erogatori di servizi, ma partner della pubblica amministrazione, con pari responsabilità nella progettazione e nella gestione delle attività di interesse generale»

Gli articoli 55 e 56 del Codice del Terzo Settore hanno trasformato questo principio in strumenti concreti, permettendo agli enti pubblici di coinvolgere il Terzo Settore fin dalla fase di progettazione dei servizi, superando l’approccio tradizionale delle gare d’appalto.

Co-programmazione e co-progettazione: il cuore dell’amministrazione condivisa

Un tema chiave è la distinzione tra co-programmazione e co-progettazione. La prima consiste nell’analizzare insieme i bisogni del territorio, coinvolgendo chi vive quotidianamente le comunità. La coprogettazione, invece, traduce queste analisi in servizi concreti.

«Spesso – osserva Pianu – si parte subito dalla coprogettazione, saltando la fase di co-programmazione. Così si rischia di migliorare servizi già esistenti senza innovare davvero in base ai bisogni reali dei cittadini»

Le sperimentazioni in Sardegna

In Sardegna, diverse amministrazioni locali hanno già sperimentato forme di amministrazione condivisa. Si va dalla gestione di asili nido a centri di accoglienza, fino ad altri servizi sociali sul territorio. «Tuttavia – continua Pianu –  in alcuni casi, le modalità adottate assomigliano ancora a gare d’appalto, limitando la partecipazione del Terzo Settore alla semplice ottimizzazione di servizi preesistenti»

Il recente decreto legislativo sui contratti pubblici riconosce ora l’amministrazione condivisa come procedura ufficiale, al pari delle gare d’appalto, consolidando così le sperimentazioni avviate con la riforma del Terzo Settore.

Verso una legge regionale

L’incontro ha anche sottolineato l’importanza di rafforzare il ruolo del Terzo Settore a livello locale e regionale. Il Consiglio regionale, con il Presidente Comandini, ha manifestato l’intenzione di sviluppare una legge che formalizzi l’amministrazione condivisa in Sardegna, valorizzando il contributo delle organizzazioni del Terzo Settore.

«Questo modello – conclude Pianu – permette di costruire servizi realmente efficaci, basati sui bisogni concreti delle comunità, e di attivare risorse ed energie altrimenti difficili da mobilitare»


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