
(foto Casteddu online)
Un sacerdote che ha fatto della gioia un linguaggio di fede e dell’incontro la sua missione. Don Alberto Pistolesi, morto a 42 anni in un incidente stradale, viene ricordato oggi da un libro che raccoglie le testimonianze di quanti hanno incrociato il suo cammino: Don Alberto Pistolesi. Il sorriso che parla di Dio, edito dalle Paoline e curato dal giornalista Paolo Matta.Un volume corale, nato dall’affetto di una diocesi intera, capace di restituire il ritratto di un prete appassionato, vicino ai giovani e profondamente radicato nella vita delle parrocchie che ha servito. «Come famiglia – racconta la sorella, Valentina Pistolesi – devo dire onestamente che tante sfaccettature del suo ministero le abbiamo scoperte solo dopo. Alberto aveva un tratto effervescente, ma anche molto riservato. Quello che posso confermare è che la sua attitudine profonda è stata da sempre la vicinanza ai giovani. Aveva un carattere allegro, giocoso, desideroso di integrare le vite degli altri, e ha vissuto questa vocazione con una grande passione per l’insegnamento».
Una passione che si è tradotta in anni di impegno nella pastorale giovanile diocesana, durante l’episcopato di monsignor Miglio, oggi cardinale e autore della prefazione al libro. «L’incarico di responsabile della pastorale giovanile – prosegue Valentina – arrivò inaspettato, proprio mentre era parroco a Santa Barbara di Senorbì. Fu per lui un momento forte, perché amava quella comunità e non voleva sottrarre energie alle parrocchie. Per questo progettò un sistema di pastorale diocesana al servizio delle parrocchie, non in concorrenza con esse. Credeva profondamente che i giovani fossero il tessuto delle comunità e che tutto dovesse nascere da lì».
di Andrea Pala
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