La protesta

Marina Cafè Noir lascia Cagliari, finisce un capitolo di cultura Dopo 23 anni il festival sospende le attività in città, denunciando burocrazia e mancanza di sostegno

Un incontro pubblico nell’ambito della rassegna letteraria (foto FB, pagina Marina Café Noir)

Dopo ventitré anni di libri, incontri e storie condivise, il Marina Cafè Noir lascia Cagliari. Il festival letterario più longevo della Sardegna, nato per avvicinare la cultura a tutti, sospende la sua attività in città, chiudendo un capitolo importante della vita culturale isolana.

Sin dagli esordi, la rassegna letteraria ha trasformato piazze e quartieri in spazi di dialogo e riflessione, restituendo alla comunità luoghi dimenticati e rendendoli palcoscenici di parole, musica e impegno civile. Negli anni ha ospitato autori italiani e internazionali, diventando un punto di riferimento nel panorama culturale nazionale, riconosciuto per la sua originalità e apertura.

Ma, come spiegano gli organizzatori dell’associazione Chourmo, «il rapporto con le istituzioni è diventato sempre più difficile». Burocrazia, mancanza di collaborazione e la sensazione di essere percepiti come un peso hanno portato alla decisione di sospendere il festival a Cagliari. «Non volevamo porte aperte o corsie preferenziali – precisano – ma il giusto riconoscimento per un progetto che dura da 23 anni».

Il Marina Cafè Noir non si fermerà: continuerà altrove, con la stessa passione e l’impegno di sempre. Resta però il vuoto nella città che lo ha visto nascere, oggi chiamata a riflettere su cosa significhi davvero sostenere la cultura come bene comune.


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