
La manifestazione sotto il Consiglio regionale (foto Ansa)
Camici bianchi, bandiere e cartelli con la scritta «Più valore ai farmacisti». A Cagliari, sotto il Consiglio regionale di via Roma, è andato in scena un nuovo presidio dei farmacisti, tornati in piazza per chiedere il rinnovo del contratto nazionale, fermo da anni. Lo sciopero, indetto da Cgil, Cisl e Uil, si è svolto in contemporanea in tutta Italia.
«Migliaia di farmacisti – spiega Nella Milazzo, segretaria regionale Filcams Cgil – hanno scelto di rinunciare a una giornata di lavoro per protestare contro l’ostinata rigidità di Federfarma. State rischiando di perdere il rispetto e il cuore pulsante di chi garantisce ogni giorno un servizio essenziale».
Con lei anche Monica Porcedda (Fisascat Cisl) e Cristiano Ardau (Uiltucs Uil), che denunciano «salari tra i più bassi d’Europa e stipendi crollati del 7,5% rispetto al 2021». I sindacati chiedono aumenti e tutele adeguate, soprattutto in vista del riconoscimento – dal 1° gennaio 2026 – delle farmacie pubbliche e private come strutture sanitarie del Servizio sanitario nazionale.
«È inaccettabile – concludono i segretari – che ci si arricchisca sulle spalle dei lavoratori, con fondi pubblici non redistribuiti a chi, con abnegazione e responsabilità, resta un presidio indispensabile di salute e vicinanza per tanti cittadini».
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