
Operai al lavoro su un impianto fotovoltaico
In merito ad alcune imprecisioni pubblicate sulla stampa, l’assessore degli Enti locali Francesco Spanedda interviene per chiarire il contenuto e le finalità della recente modifica normativa sulle installazioni fotovoltaiche.
«La prima parte della norma – spiega Spanedda – rappresenta una sorta di interpretazione autentica. Durante la discussione in Consiglio della Legge 20 è sempre stato chiaro che l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti all’interno dei centri abitati fosse consentita, salvo specifiche prescrizioni. Tuttavia, poiché un allegato conteneva un divieto relativo alla realizzazione di impianti nella fascia di 1.000 metri dal centro abitato, alcuni enti hanno dato un’interpretazione restrittiva, estendendo il divieto anche alle coperture dei centri abitati».
«Non c’è alcuna novità sostanziale – sottolinea l’Assessore – ma solo la precisazione necessaria per fugare dubbi derivati da una lettura congiunta dell’articolo 1 e dell’Allegato G».
Sul fronte delle aree industriali, Spanedda aggiunge: «In presenza di un capannone a due chilometri da un nuraghe, la posa di pannelli sul tetto non altera il contesto paesaggistico. Con la nuova stesura abbiamo semplificato ulteriormente l’articolo per evitare blocchi immotivati».
Infine, chiarisce: «Il regolamento riguarda esclusivamente le aree non idonee e le aree ordinarie. Non si applica alle aree idonee, né agli impianti per autoconsumo. Nessuna moratoria: gli impianti si possono comunque costruire nelle aree idonee. La legge non introduce alcun limite aggiuntivo ma evita interpretazioni restrittive che rischiavano di bloccare i bandi per famiglie e imprese».
Scopri di più da Kalaritana Media
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
