
(foto www.unioneasarda.it)
Un’improvvisa e istantanea accelerazione del suv, che avrebbe raggiunto in pochi secondi i trenta chilometri orari, sarebbe alla base dell’incidente che, lo scorso luglio, ha costato la vita alla giovanissima Gaia Costa.
Il consulente della pm Milena Aucone, l’ingegnere Marco Pes, ha depositato una perizia che ricostruisce la tragedia avvenuta a Porto Cervo. Secondo il documento, il Bmw X5 guidato dall’imprenditrice tedesca Vivian Spohr sarebbe partito improvvisamente mentre la ragazza attraversava la strada vicino alle strisce pedonali. L’auto, interamente elettrica, ha colpito la vittima, proiettandola rovinosamente sull’asfalto.
Ora resta da spiegare l’improvvisa accelerazione, che non sarebbe stata bloccata dai sistemi anticollisione del veicolo. Un fotogramma di un filmato acquisito dalla Procura di Tempio mostra la conducente al momento dell’impatto: Vivian Spohr guarda a destra verso il basso e non impugna il telefono.
Anche la famiglia della vittima, rappresentata dall’avvocato Antonello Desini, si è avvalsa di due consulenti, Gianluca Langiu e Gianluca Lombardi, che hanno raccolto elementi confermando quanto sta accertando la Procura.
Il mistero resta quindi l’accelerazione improvvisa di un’auto moderna e nuovissima, immatricolata appena otto mesi prima dell’incidente.
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