
(foto https://www.agingproject.uniupo.it)
Cresce la preoccupazione tra gli anziani per le difficoltà di accesso agli strumenti digitali, che rischiano di diventare un fattore di “esclusione”. Solo il 13% degli over 50 utilizza i servizi di “telemedicina”. L’appello di Giovanni Mellino, Presidente ANAP Pensionati Confartigianato Sardegna: “Digitalizzazione grande opportunità se inclusiva, solidale e riesce a tenere insieme generazioni diverse”.
Da alcuni giorni, per i cittadini sardi che utilizzano l’App IO sono attive le notifiche automatiche relative al Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Questa novità sta suscitando preoccupazione tra gli associati di ANAP Confartigianato Sardegna, l’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati, poiché potrebbe trasformarsi in un fattore di “esclusione” per una parte consistente della popolazione.
“Se da una parte viene messa in atto la tanto attesa digitalizzazione dei servizi, con la smaterializzazione di documenti, analisi, prescrizioni e certificati – commenta Giovanni Antonio Mellino, Presidente di ANAP Sardegna e Vicepresidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato – dall’altra tale situazione potrebbe rappresentare più di un problema per l’impatto che avrebbe sulle fasce deboli, come gli anziani e i diversamente abili”.
“Quando si affrontano “rivoluzioni” di tale portata – aggiunge Mellino – è necessario ricordarsi come nell’Isola oltre 420mila persone, il 27% della popolazione, abbiano più di 65 anni e tanti di questi affrontino le difficoltà di un approccio a una tecnologia sempre più presente in ogni azione quotidiana”.
ANAP Sardegna sottolinea come, mentre i giovani crescono immersi nel digitale, la maggior parte degli anziani fatichi ad accedere e utilizzare strumenti “moderni”. Tale divario riguarda sia le competenze informatiche sia la frequenza d’uso di internet e, più di recente, anche dell’intelligenza artificiale.
Secondo i dati Istat, oltre il 60% degli over 65 possiede competenze digitali basse o nulle, contro meno del 10% dei giovani under 30. Molti anziani incontrano difficoltà nell’utilizzo di smartphone, computer, SPID, servizi bancari online e piattaforme sanitarie, con un conseguente rischio di esclusione sociale e amministrativa, accentuato dalla digitalizzazione accelerata durante la pandemia. In un contesto sempre più tecnologico, lo spazio di autonomia per chi non riesce a tenere il passo tende a restringersi.
Anche il rapporto dei cittadini senior con le tecnologie per la salute risulta complesso, condizionato sia dalle difficoltà dei non nativi digitali sia dalla rapidità con cui i servizi vengono digitalizzati.
Secondo un’indagine Format Research sull’accesso ai servizi sanitari, solo il 12,8% degli over 50 ha utilizzato servizi di telemedicina (interazioni da remoto con medici di famiglia o specialisti). La percentuale, pur in crescita rispetto al 5,9% del 2021, lascia ancora un vasto 87,2% della popolazione che non fa uso di tali strumenti. “Per ovviare anche a queste problematiche – prosegue il Presidente di ANAP Sardegna – attraverso un progetto nazionale di Servizio Civile realizzato in collaborazione con ANCOS, nelle nostre strutture abbiamo aperto gli sportelli di supporto digitale”. Grazie al lavoro di giovani formati nelle materie digitali, l’Associazione dei Pensionati di Confartigianato Sardegna ha supportato i cittadini nell’attivazione dello SPID, della Carta Nazionale dei Servizi, della Carta d’Identità Elettronica, della firma digitale certificata, nella creazione di email, Pec o conti Paypal, oltre all’accesso al fascicolo sanitario, ai servizi PagoPA, alla prenotazione dei ticket postali, alla spesa online e alla comunicazione tramite WhatsApp.
“La digitalizzazione dei servizi pubblici è una conquista importante, che può rendere più semplice la vita di tanti cittadini e migliorare l’efficienza della nostra sanità – rimarca Mellino – tuttavia, non possiamo dimenticare come questa consistente fetta di popolazione rischi di restare indietro nella corsa verso l’innovazione”. “Questo non è solo un problema tecnico – sottolinea – ma anche sociale: la mancanza di supporto può trasformarsi in esclusione, in solitudine e in difficoltà concrete nel gestire la propria salute o la burocrazia quotidiana”.
Il messaggio finale di ANAP Confartigianato Sardegna è rivolto alla Politica e alle Istituzioni: “Chiediamo di non dimenticare gli anziani, di mettere a disposizione strumenti semplici, personale preparato e progetti di formazione capillare – conclude Giovanni Mellino – affinché nessuno resti indietro. La digitalizzazione è una grande opportunità solo se è inclusiva e solidale, e se sa tenere insieme generazioni diverse in un futuro che deve essere davvero di tutti”.
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