
foto Cagliaripad
La CISL Gallura – attraverso il suo segretario generale Bruno Brandano – rilancia l’allarme espresso dall’AVIS di Olbia riguardo agli effetti della Delibera regionale n. 46/26 del 3 settembre 2025, che prevede la centralizzazione delle attività di lavorazione e qualificazione biologica del sangue negli Hub di Cagliari e Sassari.
Una decisione che, se attuata senza adeguate garanzie, potrebbe generare criticità significative in un territorio che già oggi affronta un fabbisogno trasfusionale cronicamente elevato, con frequenti situazioni di emergenza, soprattutto nei mesi estivi.
«La Gallura – sottolinea il sindacato – è un’area che registra ogni anno forti incrementi della popolazione residente a causa del turismo, con un conseguente aumento della domanda di sangue per l’emergenza-urgenza, la chirurgia, la medicina trasfusionale e la presa in carico dei pazienti fragili»
Privare il territorio della possibilità di lavorare e validare localmente le donazioni, secondo la CISL, rischia di allungare i tempi di risposta nelle urgenze più delicate, aumentare la complessità logistica dei trasporti quotidiani verso gli Hub, ridurre la capacità di gestione dei picchi estivi e indebolire servizi essenziali per pazienti cronici e talassemici.
«Riteniamo necessario – prosegue il sindacato – che questa riorganizzazione venga valutata con estrema attenzione e attraverso un confronto trasparente, soprattutto in una fase in cui, grazie al Protocollo d’intesa del 4 agosto, siglato da Regione, CGIL, CISL e UIL, è stato avviato un nuovo metodo basato sulla partecipazione, sulla condivisione e sul coinvolgimento dei territori nelle scelte che riguardano la sanità pubblica»
Per la CISL appare quindi incomprensibile procedere all’attuazione della Delibera senza istituire un tavolo specifico dedicato alla Gallura, coinvolgendo ASL, associazioni dei donatori, professionisti e rappresentanze sindacali, come previsto dallo spirito del Protocollo. Prima di qualsiasi passo attuativo, secondo il sindacato, è necessario fermare la centralizzazione prevista dalla Delibera e avviare un confronto tecnico e territoriale che coinvolga pienamente la Gallura.
Serve anche un tavolo urgente di analisi e verifica con Regione, ASL Gallura, associazioni dei donatori e organizzazioni sindacali, per valutare dati, criticità e impatti reali sul territorio. In parallelo, occorrono garanzie operative chiare riguardo ai tempi di rifornimento dagli Hub, ai livelli minimi di scorte, alla gestione delle emergenze e ai picchi estivi, elementi che non possono essere lasciati all’improvvisazione.
«Alla luce del metodo sancito dal Protocollo del 4 agosto – conclude la CISL – è indispensabile una valutazione d’impatto territoriale specifica per la Gallura, che tenga conto delle peculiarità demografiche, logistiche e stagionali dell’area. La Gallura non reclama trattamenti particolari, ma pretende che le scelte sulla sanità vengano costruite con responsabilità, trasparenza e rispetto dei territori. Ogni riorganizzazione deve garantire continuità, efficienza e sicurezza del servizio. Su questo punto non saranno accettati arretramenti»
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