
Dopo dieci mesi di attesa e senza passi concreti dalla politica, la pazienza dei soggetti del terzo settore impegnati nell’emergenza urgenza 118 ha superato il limite.
Legacoop Sardegna, tramite una lettera aperta firmata dal presidente regionale Claudio Atzori e dal responsabile di Legacoopsociali Andrea Pianu, ha sollecitato la presidente della Giunta Alessandra Todde, gli assessori competenti e tutte le istituzioni interessate a intervenire con urgenza.
La missiva denuncia il protrarsi dell’inerzia nell’affrontare criticità che rischiano di compromettere il futuro lavorativo di soci e dipendenti delle cooperative convenzionate con Areus, l’Azienda regionale per l’emergenza urgenza, e mette in luce la necessità di risorse certe per garantire qualità e continuità dei servizi sul territorio.
«Dall’ultimo incontro, tenutosi a Cagliari lo scorso 24 gennaio, era emersa la volontà di definire una nuova convenzione entro sei mesi — si legge nella lettera —, ma nulla è stato concretamente realizzato. Gli impegni presi anche a giugno con assessori, commissario di Areus e funzionari non hanno prodotto risultati».
Legacoop sottolinea come la definizione di regole chiare sia fondamentale per garantire la contrattualizzazione regolare del personale e mettere in sicurezza i presidi territoriali. In caso contrario, il rischio è la perdita di personale qualificato, con gravi ripercussioni sulla sicurezza dei cittadini e sulla qualità del servizio.
La richiesta è chiara: convocare al più presto un incontro in Assessorato della Sanità con tutti gli attori coinvolti per discutere l’organizzazione del sistema 118 convenzionato con il terzo settore, definendo criteri di accreditamento, affidamento delle postazioni e riconoscimento dei costi diretti e indiretti sostenuti dalle cooperative.
«L’emergenza urgenza 118 è una risorsa fondamentale per la salute dei cittadini in tutta l’Isola — sottolinea Legacoop —, ma lunghe attese nei pronto soccorso e l’incertezza sulle convenzioni rischiano di generare ulteriori criticità e diseconomie».
L’organizzazione conferma la propria disponibilità a un confronto costruttivo, impegnandosi a mantenere alta l’attenzione sul tema presso opinione pubblica, amministrazioni locali e politica regionale.
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