
Nottata sotto la pioggia per gli operai in presidio permanente a quaranta metri d’altezza sul silos dell’Eurallumina, che da ieri hanno scelto una forma di protesta estrema arrampicandosi sul silo numero tre dello stabilimento.
La notte appena trascorsa, segnata da pioggia e freddo, non ha fermato i lavoratori, in attesa della riunione del Comitato di sicurezza finanziaria (Csf) fissata per oggi.
«Ci siamo riparati nella tenda e nel vano ascensore — raccontano — si stava stretti. Oggi si riunirà il Comitato finanziario di sicurezza, ci aspettiamo risposte sui fondi».
La questione ruota attorno al futuro dello stabilimento di Portoscuso, i cui asset — di proprietà della multinazionale russa Rusal — sono congelati da due anni in seguito alle sanzioni legate alla guerra in Ucraina.
Fino a settembre, nonostante il blocco, Rusal ha continuato a garantire le risorse necessarie alla gestione, oggi affidata all’Agenzia del Demanio.
Ma quei fondi non arrivano più, e senza un intervento ministeriale la continuità produttiva rischia di interrompersi, aprendo lo scenario più temuto: la liquidazione.
Proprio per questo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy è prfevista la riunione del gruppo tecnico che dovrà preparare il parere del Comitato di sicurezza finanziaria. Una decisione cruciale, da cui dipende la sopravvivenza dell’azienda.
Ieri sera, intanto, si è svolto un incontro nello stabilimento tra i lavoratori in assemblea permanente e l’assessore regionale dell’Industria, Emanuele Cani.
Dal confronto è emersa una linea condivisa: «Chiediamo garanzie circa un intervento finanziario del Governo nella fase transitoria, in attesa dello scongelamento dei beni Rusal», hanno ribadito gli operai, sottolineando la necessità di uno stanziamento immediato per evitare la messa in liquidazione della società.
«Ribadisco la mia vicinanza e la condivisione dei punti posti dai lavoratori», ha dichiarato Cani.
L’assessore ha ricordato i passi avanti compiuti dalla Regione, in particolare l’intesa raggiunta per il Dpcm energia, ritenuto fondamentale per garantire l’approvvigionamento energetico dello stabilimento e dell’area industriale di Portovesme.
«Resta da risolvere il nodo dello scongelamento dei beni Rusal — ha aggiunto — che sta creando problemi sempre più pesanti e potrebbe condurre alla chiusura definitiva dell’intrapresa. Confidiamo nel sostegno del Mim».
Nelle prossime ore si attende il responso del Comitato.
Intanto, dal silo, i lavoratori continuano a chiedere una soluzione immediata che impedisca al comparto di sprofondare in una crisi irreversibile.
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