Lavoro

Erogare i fondi per salvare lo stabilimento e revocare le sanzioni alla Rusal Provati ma determinati i quattro operai sul silo n. 3 dello stabilimento Eurallumina di Portovesme

Provati ma determinati. I quattro operai che sono sul silo n. 3 a 40 metri di altezza nello stabilimento Eurallumina di Portovesme hanno trascorso una notte tra freddo e acqua.

«È passata la prima nottata – racconta Enrico Pulisci ai microfoni di Radio Kalaritana – siamo determinati a portare a oltranza l’iniziativa. L’obiettivo è la messa in opera da parte del Governo di una linea di credito, in modo tale da evitare il fallimento della società Euralumina e consentire ancora il dialogo per arrivare nei tempi necessari alla revoca di queste sanzioni, che hanno colpito solo i lavoratori sardi e italiani, mentre altri consociati del gruppo Rusal in Irlanda, Svezia e Germania, hanno continuato a produrre utili senza colpo ferire».

«Noi invece – ha proseguito – siamo stati sacrificati sull’altare degli interessi geopolitici per via delle situazioni note tra Russia e Ucraina».

Oggi è in programma la riunione del Comitato di sicurezza finanziaria.

«Ci aspettiamo che facciano quello che non hanno fatto fino a ieri – ha affermato Pulisci – dall’avvento delle sanzioni nel maggio 2023 a Rusal, con il gruppo che ha continuato a spendere per gestire manutenzione e stabilimento. Sono fondanmentali le bonifiche, tuttora in corso, e il salario dei lavoratori a rotazione dalla cassa integrazione, per non fermare gli ingranaggi. Occorre erogare quei fondi, lavorare per la revoca delle sanzioni e consentire al gruppo di investire i 300 milioni di euro previsti dal piano industriale a medio e lungo termine, e riportare così a lavoro tutto il al potenziale che questa fabbrica è in grado di dare per il nostro territorio».


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