
Quasi una persona denunciata al giorno e truffe per un valore che sfiora i 100 mila euro. È il bilancio dei primi venti giorni di novembre tracciato dai carabinieri del comando provinciale, alle prese con un fenomeno in costante crescita e considerato “socialmente allarmante”, capace di colpire vittime di ogni età e contesto sociale.
Le frodi più diffuse avvengono tramite canali digitali, telefonici e informatici. Individuare i responsabili non è semplice: molti raggiri vengono messi in atto attraverso numeri di cellulare associati a schede telefoniche disattivate dopo pochi giorni, rendendo difficile la tracciabilità.
Vendite fasulle, finti servizi e truffe emotive
Le tipologie di truffa sono sempre più varie. Tra le più frequenti figurano vendite inesistenti, servizi inventati, promesse di guadagni facili e raggiri che fanno leva su fragilità emotive. In 19 giorni i carabinieri hanno identificato 18 presunti responsabili, per un totale di oltre 79 mila euro sottratti. Tra le vittime anche professionisti abituati all’uso quotidiano di piattaforme digitali.
I truffatori sfruttano soprattutto i social network e i siti di annunci, proponendo auto, smartphone o attrezzature professionali a prezzi vantaggiosi. Si registrano anche telefonate in cui i malviventi si fingono operatori di istituzioni pubbliche, grazie alla falsa replica di numeri reali. Particolarmente insidiose le truffe «del parente in difficoltà»: la vittima, convinta che un familiare sia in pericolo, viene spinta a effettuare pagamenti immediati. Spesso i soldi finiscono su conti esteri svuotati in poche ore.
I consigli dell’Arma: prevenzione fondamentale
Riuscire a recuperare le somme sottratte è raro, anche in caso di segnalazione tempestiva. Per questo i carabinieri invitano a puntare sulla prevenzione, adottando alcune regole di sicurezza:
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non fidarsi di richieste urgenti di denaro;
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verificare sempre l’identità dell’interlocutore;
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non fornire dati personali, bancari o codici di accesso;
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evitare pagamenti anticipati senza garanzie;
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segnalare subito ogni tentativo di truffa.
Anche un episodio non andato a buon fine, spiegano dal comando provinciale, può contribuire a smascherare reti criminali più estese.
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