
Un’ora e mezza di confronto al Ministero dell’Economia e delle Finanze per avanzare verso la chiusura della cosiddetta «Vertenza entrate».
Questa mattina la presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, e il vicepresidente e assessore del Bilancio, Giuseppe Meloni, hanno incontrato a Roma il ministro Giancarlo Giorgetti. Un colloquio definito da entrambi «positivo» e orientato a un’intesa in tempi brevi.
«È stato un incontro in cui si sono poste le basi per poter sperabilmente chiudere un accordo e farlo in tempi rapidi», ha dichiarato la presidente Todde all’uscita dal ministero.
«Ci siamo confrontati su tutti i temi aperti: le mancate entrate degli anni passati, l’insularità e la necessità di trovare un’intesa con le altre Regioni a statuto speciale sul mancato gettito del 2025. Nell’ambito di queste direttrici abbiamo discusso di una possibile soluzione per la Sardegna».
La presidente ha precisato che non si è ancora entrati nel merito delle cifre: «I numeri saranno oggetto del lavoro dei tecnici, ma oggi abbiamo definito basi solide per confrontarci nei prossimi giorni, con l’obiettivo di chiudere a breve. È stato un incontro molto positivo, ringrazio il ministro Giorgetti per il confronto».
Accanto a lei, il vicepresidente Meloni ha confermato l’impressione: «Il ministro ci è apparso molto disponibile e intenzionato a chiudere la vertenza nel rispetto del principio di leale collaborazione fra istituzioni». Meloni ha sottolineato che il negoziato non riguarda soltanto il capitolo 1200, ma anche questioni legate all’insularità e alle minori entrate derivanti dalle riforme fiscali.
«Vogliamo chiudere la partita per gli anni pregressi – ha aggiunto – ma anche stabilizzare i conti per il futuro, perché situazioni come quelle accumulate negli anni non devono più ripetersi. Abbiamo diritto a programmare con risorse certe».
Il vicepresidente ha infine espresso fiducia sulla possibilità che l’accordo possa essere inserito nella legge di bilancio nazionale, attesa entro dicembre: «Sarebbe motivo di grande soddisfazione per gli anni a venire, ma soprattutto per i cittadini sardi».
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