Lavoro

Eurallumina, quinto giorno di presidio: sale la tensione tra gli operai barricati sul silo I lavoratori al freddo denunciano il silenzio da parte del Governo e chiedono risposte immediate

Il quinto giorno di presidio dei lavoratori Eurallumina sul silo numero 3 si apre con un clima di forte tensione. Quaranta metri d’altezza, vento, pioggia e temperature invernali stanno mettendo a dura prova il gruppo di operai che da giorni protesta per lo sblocco dei fondi indispensabili alla ripresa delle attività dello stabilimento.

«Le pessime condizioni del tempo non ci intimoriscono — afferma Enrico Pulisci, portavoce dei lavoratori in cima al silo — ma sia chiaro: Ministero e Governo ci diano subito risposte. I 10 milioni che chiediamo verranno poi addebitati all’azienda, non sono soldi a fondo perduto. Lo prevede la legge: chi ha imposto le sanzioni deve risolvere il problema. In Irlanda, Germania e Svezia non sono state applicate sanzioni agli stabilimenti Rusal, solo in Italia. E chi paga siamo noi lavoratori sardi».

In mattinata è prevista una riunione sindacale per analizzare gli esiti del confronto avvenuto a Roma tra la presidente della Regione Alessandra Todde e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Un incontro da cui, secondo Pulisci, non sarebbero emerse le risposte attese: «C’è rabbia, delusione, vento e pioggia. E nessuna buona notizia».

Todde: «Serve un tavolo immediato con l’azienda»
La vertenza Eurallumina è stata uno dei temi affrontati nel vertice romano. «Ci siamo confrontati con Giorgetti — ha spiegato la presidente Todde — ed è emerso che il Mef ha volontà di collaborare, di riportare tutti al tavolo, anche l’azienda, per definire una direttrice che consenta di chiudere il contenzioso».

La presidente invita la proprietà, la russa Rusal, alla massima apertura: «Il messaggio che porto a casa è chiaro: c’è disponibilità da parte del Governo e della Regione a risolvere rapidamente. L’azienda non si irrigidisca: riapra subito un tavolo condiviso».

Dopo il provvedimento giudiziario che ha bloccato in Italia i beni di Rusal, la gestione dello stabilimento è affidata al Ministero dell’Economia tramite l’Agenzia del Demanio. Una situazione che rende il Mef l’interlocutore chiave per lo sblocco dei fondi. Fondi che, però, secondo Pulisci, continuano a rimanere fermi: «Pesa come un macigno il silenzio assordante delle istituzioni».

Presidio ad oltranza
In attesa dell’incontro sindacale di domani, gli operai annunciano che il presidio non si fermerà. «Siamo alla quarta notte sul silo — conclude Pulisci — e la lotta continua. Senza risposte, non scenderemo».

Intanto, ai piedi della torre, colleghi e cittadini si alternano per garantire sostegno e visibilità alla protesta, mentre lo stabilimento Eurallumina attende decisioni che potrebbero determinarne il futuro.


Scopri di più da Kalaritana Media

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.