
Il Papa con i Vescovi ad Assisi (Foto Vatican Media/Sir)
«È stata un’assemblea molto importante». Così monsignor Baturi, ai microfoni di Radio Kalaritana, commenta la conclusione dei lavori dell’Assemblea generale della Cei, svoltasi ad Assisi, alla quale ha partecipato anche papa Leone XIV.
«L’assemblea – ha detto Baturi – ha portato a termine il cammino sinodale della Chiesa italiana avviato nel 2021. È stata un’occasione per recepire il percorso nella sua interezza e per discutere il documento di sintesi finale, aprendo così una fase di riflessione e discernimento su come accogliere orientamenti e proposte emerse. Il dibattito ha evidenziato delle priorità precise: siamo chiamati a essere una Chiesa missionaria, presente nel mondo per annunciare e comunicare il Vangelo, e una Chiesa sinodale, il cui stile sia quello di camminare insieme, ascoltare e discernere collettivamente.
Il Papa ha pronunciato parole significative durante l’incontro. Quali sono state le più rilevanti?
Il Pontefice ha ricordato che la fede, e quindi il nostro sguardo verso Cristo, resta il tema principale. In un mondo frammentato e spesso violento, dobbiamo mettere Cristo “nelle vene dell’umanità”, saper ascoltare le domande di senso, di pace e di accoglienza, e portare il Vangelo attraverso la contemplazione del volto di Cristo. Ha anche richiamato l’importanza della sinodalità: non si tratta solo di comunione tra pastori e con il Papa, ma di ascoltare attentamente le istanze del popolo di Dio. Questo cammino, iniziato con papa Francesco, è ormai consolidato e non si può tornare indietro.
Qual è il significato di questo cammino sinodale per le comunità locali?
La sinodalità riguarda sia i Pastori, chiamati a camminare con le comunità ascoltando e discernendo i segni dei tempi, sia i fedeli, che devono sentirsi corresponsabili della vita e della missione della Chiesa. È un impegno battesimale, che richiede partecipazione attiva e responsabilità condivisa. Per la nostra comunità diocesana, questo significa continuare a vivere una Chiesa immersa nella vita della gente: ascoltare le domande, condividere le speranze, lenire le sofferenze. La missione è promuovere un umanesimo integrale, cioè un Vangelo che parli all’uomo nella sua totalità, in tutte le dimensioni della vita.
Quale valore ha stato l’incontro ad Assisi, in luoghi come la Porziuncola?
Essere a Santa Maria degli Angeli ha dato un significato speciale alle parole del Papa. Qui, nella povertà e nella nudità estrema di San Francesco, si sperimenta la sequela di Cristo e la disponibilità totale alla Chiesa. La preghiera nella Porziuncola e l’ora media insieme al Papa sono stati momenti di grande unità e riflessione sulla missione evangelica della Chiesa.
Quali indicazioni pratiche sono giunte dal Papa?
Ha offerto spunti concreti anche sull’età delle dimissioni dei Vescovi, ricordando il valore del servizio nella Chiesa e l’importanza di lasciare spazio ad altri quando arriva il momento. Sono indicazioni che ci aiutano a comprendere la Chiesa come una comunità missionaria e corresponsabile, capace di parlare a tutto l’uomo e di custodire la vita di ciascuno.
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